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SAPERE AUDE ! ET SI OMNES EGO NON
Non bisogna aver paura dei cattolici non praticanti, ma dei praticanti non cattolici. Card. Biffi

lunedì 18 aprile 2022

Popoli, re, rane e giornali

Popoli, re, rane e giornali


Il popolo domanda un re

8 Quando Samuele fu vecchio, stabilì giudici di Israele i suoi figli.
2 Il primogenito si chiamava Ioèl, il secondogenito Abià;
esercitavano l'ufficio di giudici a Bersabea.
3 I figli di lui però non camminavano sulle sue orme, perché deviavano dietro il lucro
accettavano regali e sovvertivano il giudizio.
4 Si radunarono allora tutti gli anziani d'Israele e andarono da Samuele a Rama.
5 Gli dissero : « Tu ormai sei vecchio e i tuoi figli non ricalcano le tue orme.
Ora stabilisci per noi un re che ci governi, come avviene per tutti i popoli. »

6 Agli occhi di Samuele era cattiva la proposta perché avevano detto :
« Dacci un re che ci governi. » Perciò Samuele pregò il Signore.
7 Il Signore rispose a Samuele : « Ascolta la voce del popolo per quanto ti ha detto
perché costoro non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me
perché io non regni più su di essi.
8 Come si sono comportati dal giorno in cui li ho fatti uscire dall'Egitto fino ad oggi
abbandonando me per seguire altri dei, così intendono fare a te.
9 Ascolta pure la loro richiesta
però annunzia loro chiaramente le pretese del re che regnerà su di loro. »

Samuele I – 8


Egli diceva insieme con Michajlyc e col popolo
- che aveva espresso il proprio pensiero nella tradizione della chiamata dei Vareghi -
« Regnate e siate i nostri signori. Noi promettiamo gioiosamente una piena sottomissione.
Tutto il lavoro, tutte le umiliazioni, tutti i sacrifici ce li assumiamo noi;
ma che non siamo noi a giudicare e decidere. »
E adesso il popolo, secondo le parole di Serghjej Ivanovic
rinunciava a questo diritto, comprato a un prezzo così alto. »
[…]
" Tutti i più svariati partiti del mondo dell’intellettualità, tanto ostili prima
si sono tutti fusi in una cosa sola.
Ogni dissenso è finito, tutti gli organi pubblici dicono sempre la stessa cosa
tutti hanno sentito la forza naturale che li ha afferrati e li porta in una medesima direzione. "
[…]
" Ma sono i giornali che dicono tutti la stessa cosa " disse il principe.
" E’ vero.
Dicono a tal punto la stessa cosa che sembrano proprio rane prima del temporale.
Appunto per causa loro non si può sentire nulla. "
" Rane o non rane, io giornali non ne pubblico e non li voglio difendere;
ma parlo dell’unità di pensiero del mondo dell’intellettualità
"
disse Serghjej Ivanovic, rivolgendosi al fratello.

Levin voleva rispondere ma il vecchio principe lo prevenne.

" Eh, su questa unità di pensiero si può dire ancora un’altra cosa che ha il suo peso " disse.
" Ecco, io ho un genero, Stepan Arkadjevic, lo conoscete.
Adesso ha ricevuto il posto di membro del comitato della commissione
e qualcosa ancora, non ricordo.
Soltanto, là non c’è nulla da fare (ebbene, Dolly, non è un segreto)
ma ci sono ottomila rubli di stipendio.
Provate, domandategli se il suo impiego è utile, vi dimostrerà ch’è il più utile.
Ed è un uomo veritiero, ma non si può mica non credere all’utilità di ottomila rubli. "

- L. Tolstoj -
estratto da


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Se alla parola "principe" si sostituisce il termine "negazionista"
 pensi che nell'attualità
sia cambiato qualcosa riguardo l'essenza dei dialoghi riportati
prescindendo da qualsiasi latitudine o contesto
e di rivalutazione monetaria ?

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