Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

giovedì 13 giugno 2024

I volti dell'avversario

I volti dell'Avversario

L’enigma della lotta con l’Angelo


Al cuore dell’Antico Testamento c’è un breve episodio, racchiuso in pochi versetti,
che costituisce non solo una delle scene più famose e influenti della nostra tradizione,
ma anche la soglia misteriosa attraverso cui sembra passare l’intero racconto biblico.
Quei versi narrano della lotta notturna del patriarca Giacobbe
con un essere non meglio identificato sulla riva del fiume Iabbòq.
Un evento enigmatico, che non ha smesso di interpellare teologi, filosofi, artisti.
Chi, o cosa, è questa figura con cui lotta Giacobbe: il Divino, il Male, l’Alterità assoluta
o il Sé più profondo ?
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Affrontare queste domande, come fa Roberto Esposito ne “ I volti dell’Avversario ”,
vuol dire interrogarsi in maniera radicale sulla nostra identità, sui suoi conflitti e le sue ferite.
Perché la lotta di Giacobbe ci parla di ogni lotta :
anzi della Lotta come forma ineluttabile della vita.
Qualcuno « lottò con lui fino allo spuntare dell’aurora ».
Lui è il patriarca Giacobbe. Ma chi è l’Avversario
- colui che lo afferra e affronta per l’intera notte ?
Un uomo, un dio, un angelo, un demone
o la sua stessa ombra che si stacca da lui per perseguitarlo ?
E ciò che li stringe in un nodo insolubile è davvero una lotta ?
O piuttosto un incontro, un abbraccio, una danza ?
Di questo episodio - uno dei più celebri ed enigmatici della Bibbia
la tradizione
ha dato infinite interpretazioni teologiche, filosofiche, artistiche, psicoanalitiche,
senza arrivare a una risposta definitiva.
Anziché proporne un'altra, Roberto Esposito moltiplica vertiginosamente le domande,
convocando autori, testi, opere d'arte della grande cultura moderna
che sono entrati in rapporto con la Lotta.
Disvelando i volti dell'Avversario, Esposito affaccia l'ipotesi che a unire i Due
sia l'Avversità stessa da cui tutti proveniamo e che non possiamo eludere
perché coincide con la nostra medesima esistenza.
Lottando con l'Altro, ciascuno, a partire dall'autore, lotta con se stesso,
per accostarsi a una verità che continua a sfuggirgli.
Senza presumere di afferrarla, resta esposto all'inevitabilità della sua assenza.
E, come Giacobbe, cerca nella ferita inferta dall'Avversario
le lacerazioni e le occasioni della propria vita.


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