Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

mercoledì 5 giugno 2024

Il controllore

Il controllore

Immaginate una sala circolare,
duecento volte più ampia del più vasto palasport che abbiate mai visto.
In questa sala
c'è uno schermo grande duecento volte uno schermo cinematografico terrestre.
Sullo schermo ci sono miliardi di lucine multicolori che si accendono, si spengono,
si muovono, pulsano, fibrillano, si sdoppiano e si sovrappongono.
Ai piedi dello schermo c'è qualcosa che potremmo chiamare un mixer,
o consolle, o plancia di controllo, con un numero di cursori, tasti e indicatori
duecento volte più numerosi del mixer della rockstar più megalomane.
Il controllore di questo mixer è una creatura per descrivere la quale
occorrerebbero duecento volte
le pagine necessarie a descrivere la creatura più strana dell'Universo.
Vi basti sapere che si chiama Bah-Gay.
Si apre la porta della sala
ed entra una creatura molto simile a quella indescrivibile, ma più piccola,
diciamo duecento tonnellate in meno.
Si chiama Bah-Gayen

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 - Ciao, babbo - dice.
- Come va, piccolo ? Tutto bene a scuola ?
- Abbiamo studiato le comete. Mi fai giocare un po' col tuo Controllo ?
- Caro figlio mio. Questo è un gioco assai serio.
Su questo schermo puoi vedere il destino di miliardi di creature che noi monitoriamo,
istante per istante, su un pianeta lontano.
Bah-Gayen osserva incantato lo schermo,
ove è raffigurata una mappa della nostra Terra, continenti e oceani.
Bah-Gayen non sa cos'è, noi sì.
- E cosa sono quelle lucine ?
- È lungo da spiegare, ma proverò a farlo in modo semplice.
Le lucine sono biogrammi, ognuna corrisponde a una creatura.
Le lucine che si spengono sono creature che lasciano il gioco.
Quelle rosa e azzurre che si accendono sono creature che entrano nel gioco.
Bisogna controllare che tutto sia equilibrato e costante.
Quelle luci pulsanti vogliono dire che in quel punto c'è un accumulo critico,
muoiono molte creature tutte insieme.
Le luci blu vogliono dire guerra, le verdi epidemia, le gialle calamità naturale.
- Quelle rosse fitte fitte ?
- Quello è un weekend in autostrada, l'evento più catastrofico da controllare.
Poi ci sono luci che migrano da una zona all'altra. Luci raccolte in stadi, concerti e lager.
- E le luci più piccole ?
- Quelle sono bio-plancton, creature che costituiscono il cibo delle creature dominanti.
In alcuni punti sono tante, in altri poche, non è facile bilanciarle.
Vedi ? Qua ci sono solo poche foke, e là milioni di konigli.
- E tu sei bravo a controllare tutto, vero babbo ?
- Beh, lo faccio solo da duemila anni.
Non è tanto tempo, ma una certa esperienza ce l'ho.
- Dai, fammi giocare, ti prego.
- Va bene, ma solo un momento.
- Posso spegnere qualche lucina ?
- Attento a toccare i pulsanti giusti, però.
Vediamo, facciamo qualcosa che non sia pericoloso.
Ecco, vedi queste lucine bianche ? Si chiamano pekore.
In effetti in questa zona ci sono troppe pekore e c'è uno squilibrio.
- Posso eliminarle ?
- Attento, però. Ecco, premi il pulsante "epidemia".
Poi il contatore di eliminazione, su fino a centomila.
Poi col circoletto vai sulla zona... bravo, adesso abbassa la levetta. Fatto !
- Che bello, papà, ancora, ancora !
- No, Bah-Gayen, bisogna stare attenti con questo gioco...
- Va bene, papà. Ma cosa sono quelle lucine che si spengono così in fretta ?
- Aspetta che guardo sul manuale. Ecco. Si chiamano peh-sci.
- E le zone di diverso colore ?
- Quella è la temperatura. Le zone più calde sono gialle, le zone fredde sono bianche.
- E come funziona ?
- Vedi quella leva ? È la leva che controlla una piccola stella di tipo spettrale G2,
una nana gialla chiamata S-Ole.
Lei regola le temperature e i cicli vitali del pianeta. Adesso il suo calore è 466 baht.
Noi controlliamo le tempeste magnetiche, la qualità delle emissioni
e la densità degli strati atmosferici e insomma, anche se le creature si fanno del male in tutti i modi, riusciamo a mandare avanti il gioco...
- Che bello, papà.

In quel momento suonò il Bahfono
e Bah-Gay mosse una delle sue quattrocento braccia per rispondere.
- Ciao, Bah-Kurt. Qui tutto bene, grazie. 
- Ah, davvero ? L'ho sempre detto, quella galassia era nata male,
il programmatore doveva essere ubriaco, non mi meraviglia che sia implosa.
Dici che ci saranno problemi per gli equilibri periferici ?
Io controllo un minuscolo sistema con biopresenze nel settore 234.
Dici che posso stare tranquillo ?
Va bene, tutt'al più se prevedi dei rimbalzi cronosinclastici avvertimi...
Ma che cosa sta succedendo qui ?
Un segnale d'allarme straziante, duecento volte più intenso di ogni ambulanza terrestre,
risuonava nella sala, e lo schermo era diventato un brulichio di luci rosse.
- Cosa hai fatto, figlio ? ! - gridò Bah-Gay.
- Niente, papà.
Ho pensato che non è giusto che alcune delle creature lontane stiano al freddo.
Allora ho avvicinato un po' la nana gialla S-Ole e ho alzato la temperatura.
- A quanto ?
- Niente papà, solo un poco. Un migliaio di baht.

Babbo Bah-Gay si mise a smanettare leve e pulsanti a tutto andare,
lo schermo friggeva e le luci si spegnevano a raffica.
Alla fine la temperatura tornò normale.
Ma non c'era più nessuna lucina accesa. Neanche i peh-sci. Lessati.
E sullo schermo apparve la scritta "Bah-ha". Che sarebbe come "game over".
- Meriteresti duecentomila schiaffi - disse il padre, alzando una selva di mani.
- Papà scusami, non volevo - piagnucolò Bah-Gayen. - Perdonami, ma sono figlio tuo,
ho la vocazione genetica a fare il controllore.
- Va bene, va bene - disse il papà intenerito. - Ma non farlo mai più.
- E adesso che si fa ? 
- Niente, - sospirò Bah-Gay - diamo la colpa a loro.
Tanto, prima o poi... 

Spense l'interruttore generale, lo schermo si oscurò, e lentamente strisciarono fuori dalla sala.

- Stefano Benni -
La grammatica di Dio: Storie di solitudine e allegria
Feltrinelli

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