La profezia di Moro
1978
Aveva Capito Tutto E Lo Diceva
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Italia
il collasso della politica e la profezia di Moro
il collasso della politica e la profezia di Moro
[...]
... l’omicidio Moro, il primo grande successo di una rivoluzione colorata ormai vittoriosa.
Tanti sinceri analisti che tentano di porre domande su quanto sta avvenendo
a volte cadendo nel complottismo
parlano di reset, di nuovo potere autoritario e altro
senza accorgersi che non c’è nulla di nuovo :
è solo l’emersione potente e prepotente di qualcosa di feroce iniziato tempo fa
rimasto invisibile ai più per anni, e che si palesa in tutto il suo fulgore.
Qualcosa che la politica del tempo che fu conosceva molto bene e aveva pronosticato.
Così riportiamo un passo del memoriale Moro che, letto oggi, appare più profetico che mai.
“ Io fui a colazione da Volpe [ambasciatore Usa in Italia ndr.] una sola volta
in compagnia del Segretario Generale Amb. Gaja
per una breve, generica ed inconcludente conversazione.
Seppi poi, ed il fenomeno divenne sempre più vistoso
che non mancarono all’Ambasciata occasioni d’incontro politico-mondano
al quale peraltro, senza alcun mio dispiacere, non venivo invitato.”
“ Si trattava di questo, per quel che ho capito
di una direttiva cioè del Segretario di Stato Kissinger
il quale per realismo continuava a puntare sulla D.C.
ma su di una [D.C. ndr]
nuova, giovane, tecnologicamente attrezzata
e non più su quella tradizionale e non sofisticata alla quale io appartenevo.”
“ Cominciarono a frequentare sistematicamente l’ambasciata giovani parlamentari
( io so, ad es., di Borruso e Segni
ma immagino che il De Carolis, Rossi ed altri fossero volentieri accettati ).
Insomma si ebbe qui, non per iniziativa dell’Ambasciatore
ma dello stesso Dipartimento di Stato
un mutamento di rapporti, che prefigurava un’Italia tecnocratica
che tra l’altro parla l’inglese, più omogenea ad un mondo più sofisticato
e, per così dire, più internazionale che si era andato profilando.”
Tutto previsto, dunque, dove alla D.C., allora partito Stato
si è sostituito un potere altro, solo più apparentemente frastagliato
in realtà molto più monolitico.
Così concludiamo con una nota di Rino Formica :
“ La crisi dei partiti ha investito le istituzioni, ed è una crisi che si vorrebbe risolvere
dicendo che non c’è più destra e sinistra ma c’è l’istituzione.
Questo porta a una novità : le istituzioni si fanno partito politico.
Lo Stato diventa partito ”
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