[…]
In apparenza
è una stanza sigillata
che contiene
una gigantesca installazione marrone.
Potrebbe
essere fatta di terra,
oppure
l'enorme riproposta di un cretto alla Burri,
o ancora
un'opera di Land Art riportata all'interno del museo.
Invece no : la
distesa che ci troviamo di fronte
è stata
realizzata assemblando e trattando chimicamente
80mila chili di merda umana,
autoctona per
giunta perché prodotta da un bel gruppo di volontari
abitanti in
Svizzera.
[…]
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- René Guénon -
Le arti e la loro
concezione tradizionale
Le Voile d'Isis - Aprile 1935
( Rivista di Studi Tradizionali, n. 37, 54/55 )
Spesso
abbiamo insistito sul fatto
che le
scienze profane non sono nient’altro
che il
prodotto di una degenerazione relativamente recente,
dovuta
all’incomprensione delle antiche scienze tradizionali,
o
piuttosto di alcune di esse solamente,
essendo
le altre completamente cadute nell’oblio.
Lo
stesso discorso vale anche per le arti;
del
resto, la distinzione tra queste e le scienze
era in
passato molto meno accentuata che oggi;
il
termine latino artes
veniva
talvolta anche applicato alle scienze e, nel medioevo,
l’enumerazione
delle arti liberal comprendeva
attività
che i
moderni farebbero rientrare nell’una e nell’altra categoria.
Basterebbe
già da sola questa osservazione
per dimostrare
che l’arte era allora altra cosa
da ciò
che si intende attualmente con questa parola
e che
essa comportava una vera e propria conoscenza
con la
quale faceva in qualche modo tutt’uno;
e tale
conoscenza
non
poteva essere evidentemente
che
dello stesso ordine delle scienze tradizionali.
[…]
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In un mondo alla rovescia come
quello attuale
ecco un altro modo per concimare i cervelli :
con la merda … per l’appunto.
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