Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo più opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

Testo scorrevole

► Solo chi porta in sé l’Impronta si riconoscerà a vicenda. Segno lampante d’identificazione lasciato dalle cicatrici del Passato.

martedì 3 gennaio 2017

Breve storia della Verità - 2


Breve storia della Verità - 2

La Cristianità

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Che la rivelazione cristiana abbia avuto luogo nel punto di incontro di tre continenti
e non altrove, è un dato di fatto.
L’incontro però non fu solo geografico, ma anche di tre civilizzazioni,
ognuna con le sue caratteristiche.
Gerusalemme apportò il genio per la tradizione, la storia, le genealogie;
Atene quello per la verità,
e Roma quello per la giustizia e per l’esecuzione di opere importanti.
Qui ci fermeremo alla verità.
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La rivelazione cristiana, fondata su origini giudaiche,
mostra una linea ininterrotta di verità,
nel senso che tutto quello che insegna
è riconducibile a realtà che esistono, siano esse spirituali che materiali.
È inutile, d’altro canto, chiedere a un indù se il dio Ganesha esiste :
la questione l’interlocutore non se la pone neanche.

Così la verità fece il suo ingresso nella direttrice religiosa dell’umana esistenza.
Vi sono sempre state tre maniere di raggiungerla.
Vediamole.

Si comincia dai sensi.
Quando diciamo che qualcosa è ovvia
vogliamo dire che non c’è bisogno di dimostrazione.
I sensi non ingannano,
a meno che non se ne vogliano pretendere prestazioni indebite.
Per esempio :
il senso della visione percepisce forma e colore.
Se si pretende di percepire le dimensioni di un oggetto guardandolo,
si incappa in possibili errori di prospettiva, o di altro tipo.
E così via.

Si prosegue per dimostrazione : deduttiva,
che partendo da principi generali arriva a conclusioni particolari,
o induttiva, se avviene l’opposto.
Qui l’errore è di casa :
basta sbagliare un passo nel ragionamento per raggiungere conclusioni erronee,
e possedere il falso equivale a non conoscere.

E si finisce per fede :
accettare una proposizione sull’autorità di qualcuno che la afferma :
genitori, amici, maestri, libri, programmi televisivi, eccetera.

Non sarà nostro compito sviluppare tutto questo,
ma solo indicare un punto fermo : non esiste il libero pensiero.
Si è liberi di pensare o no, ma non lo si è affatto di farlo a piacere.
Arrivare alla verità comporta osservare regole e limiti sviluppati dalla logica.
Con ragionamenti a casaccio non ci si arriva.

Esistono anche vie mistiche per arrivare a certe verità, ma hanno tutte lo stesso difetto :
non sono comunicabili, e pertanto esulano dal trattamento.

Silvano Borruso
- da Accademia della Libertà -
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