“ Che mai sarà
scritto, con quelle candide sillabe scintillanti,
sulla squadernata nera pagina della
volta notturna ?
Forse altre divine verità, che fino ad
oggi non sappiamo o non possiamo intendere ?
Non è possibile che il cielo sia muto !
Forse le stelle son lettere
– diverse di colore e di grandezza –
di un alfabeto che non sapremo mai ?
Forse le costellazioni
son righe o frasi di una portentosa
iscrizione
che non siamo riusciti a decifrare ?
Forse ogni notte la facciata notturna
ci pone dinanzi un enigma che da
millenni non abbiamo saputo sciogliere ?
I poeti, come bambini, si estasiano
sulle lucciole erranti dell’infinito.
Per me che non sono – fortuna o
sfortuna – né verseggiatore né mistico,
il cielo è soltanto il telone sinistro
dove leggo ogni notte la sentenza della
mia nullità irrimediabile. ”
-
Giovanni Papini -
Nessun commento:
Posta un commento