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Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

T. de Chardin :
" Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "

SAPERE AUDE ! ET SI OMNES EGO NON
Possano le riflessioni di questi giorni trasformarsi in “ricordi d’oro” del tuo domani e accompagnarti ogni giorno nel cammino del Nuovo Anno.

sabato 4 febbraio 2017

L'arte del non governo

L'inarrestabile declino della Repubblica Italiana

Al volgere di un ciclo storico,
Piero Craveri ripercorre, partendo dalla Costituente,
il cammino di rapida ascesa economica dell'Italia
per cogliere i fattori del suo mancato consolidamento e del suo lento e inesorabile declino.
Le responsabilità di una classe dirigente
rimasta troppo arretrata per guidare un paese industriale,
il sovrapporsi dei partiti all'attività dell'esecutivo e del Parlamento,
un malinteso primato della politica sull'economia di mercato,
sono solo alcune delle cause che emergono dall'analisi delle vicende repubblicane.
Dalla sconfitta di De Gasperi alla difficile congiuntura del 1963-64,
dalla crisi degli anni settanta alle occasioni mancate del decennio successivo,
con Craxi, al superamento della seconda Repubblica,
Craveri fa notare come, ben lungi dall'essere solo una questione economica,
la posta in gioco di questa mancata "evoluzione" è la stabilità della democrazia.
I principi che furono messi a fondamento dello Stato unitario
sembrano venir meno e, al di là delle celebrazioni ufficiali,
la Repubblica non ha saputo rinnovarli.
Anche l'idea di Europa,
che nel secondo dopoguerra ne è stata idealmente una prosecuzione,
sembra dileguarsi.
In questo scenario,
sono le stesse istituzioni democratiche a essere messe in discussione in Occidente.
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Dov'è finito il vero senso dell'interesse nazionale ?
Cosa si poteva e ci si può aspettare
da un ceto politico senza Qualità ?  

Aveva ragione Benedetto  Croce :
valori non sono caciocavallo appeso "
D'altra parte
... lo si sa ...
l'odierna classe politica nostrana è buongustaia.


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