L' illusione democratica
attraverso il controllo delle parole
Questi libro
si pone al di là di ogni dibattito sulla crisi dell'istituzione democratica
e del suo corretto funzionamento, che oltrepassando i limiti interpretativi esistenti
apre squarci prospettici nella loro originalità
in grado di fornire una visione inedita del fenomeno democratico,
considerandolo come un sistema di potere non solo inefficiente per natura
ma anche artificiale e intrinsecamente nocivo per l'uomo e la sua vita associata,
un'illusione dotata però di una sua realtà, maschera di un potere concreto
che cercando di accreditarsi come unico e senza alternative a sé stesso,
sopravvive tramite un'opera di sfruttamento e inganno senza precedenti
in tutto il corso della storia.
- Solfanelli Editore -
Recensione
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È fondamentale per il Potere avere il controllo del vocabolario,
ovvero di tutti i termini usati nella comunicazione.
La lotta nel campo intellettuale è stata e sarà sempre quella per la conquista delle parole
e per l'assegnazione ad esse del significato voluto;
impossessandosi di determinate parole e dando a esse il valore desiderato
– sia esso un nuovo significato o una sua parziale modifica –
si acquisisce la facoltà di formare un nuovo ambiente mentale,
un nuovo microcosmo
dotato di leggi proprie con il quale tutti necessariamente si dovranno confrontare.
La parola evoca concetti, i concetti determinano i processi mentali
e questi infine le azioni.
Ottenendo il monopolio su un dato termine
lo si potrà utilizzare come meglio si crede, caricandolo di nuovi valori,
acquisendo prestigio per sé o squalificando gli avversari,
favorendo o impedendo determinati comportamenti.
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