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giovedì 7 ottobre 2021

Silenzio, ascolto e saggezza

Silenzio, ascolto e saggezza

Uomo che ami parlare molto, ascolta e diventerai simile al saggio.
L’inizio della saggezza è il silenzio.
Lo ha lasciato scritto Pitagora, circa 2500 anni or sono.
In questa sentenza il famoso matematico, taumaturgo, astronomo, scienziato, politico
e fondatore a Crotone di una delle più importanti scuole di pensiero dell’umanità
fa la sintesi del suo ‘pensiero’, della sua fede.
Di quello in cui crede e che - da buon maestro qual era - intende trasmettere ad altri.
Parola, silenzio, ascolto, saggezza : quattro parole intersecanti, l’una soggetta all’altra.
La parola - che è anello di congiunzione tra persona e persona
causa e fonte della relazionalità, senza un uditore, non serve;
sfuma nel vento; se non è accompagnata dall’ascolto, evapora.
Ma l’ascolto, perché sia possibile e diventi vero, autentico, profondo
ha una sua simpatica specifica esigenza : necessita il silenzio.
Il rumore, il chiasso esterni
non permettono alla parola di raggiungere il primo obiettivo per cui è stata pronunziata;
non giunge a destinazione. Non viene accolta.
Quindi non può produrre quella reazione positiva o negativa per cui è stata pronunciata;
le è impedita la risposta adeguata.

Ma vi è un altro rumore più acuto, un altro chiasso più assordante
ed è il tumulto interiore, l’angoscia, l’irrequietezza dell’anima
la tensione dello spirito, la preoccupazione inutile, forse malsana.
Quella ‘non pace’, quel ‘non silenzio’, che tormenta e assilla gli inquieti, gli insoddisfatti
i distratti, gli assillati da mille inutili preoccupazioni, i cercatori del nulla.

Quel simpatico e inimitabile attore che fu Charlie Chaplin diceva :
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare.
Forse perché non può essere comprato.
I ricchi comprano rumore.
L’animo umano si diletta nel silenzio della natura, che si rivela solo a chi lo cerca.
 A Chaplin risponde con altrettanta saggezza
il compositore, pianista, organista, violinista W. A. Mozart :
Parlare bene ed eloquentemente è una gran bella arte
ma è parimenti grande quella di conoscere il momento giusto in cui smettere.
Dio è amico del silenzio. – ha scritto M. Teresa di Calcutta.
Guarda come la natura, gli alberi, i fiori, l’erba, crescono in silenzio;
guarda le stelle, la luna e il sole, come si muovono in silenzio.
Abbiamo bisogno di silenzio per essere in grado di toccare le anime.
Abbiamo bisogno di silenzio maturo
frutto di meditazione, di un certo, sapiente, cercato e voluto rinnegamento di sé
per acquisire e possedere quella pace e saggezza umana
che rendono fecondi di luce, di grazia ogni nostra parola e ogni nostro gesto
verso chiunque fa capolino o si appoggia sulla nostra strada.
Saranno parole e gesti profumati di gentilezza
- forse di saporosa femminilità per chi è donna -
sempre carichi di giusta ed efficace simpatia.

- suor Biancarosa Magliano -

http://www.usminazionale.net/



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