Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo più opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

Testo scorrevole

► Solo chi porta in sé l’Impronta si riconoscerà a vicenda. Segno lampante d’identificazione lasciato dalle cicatrici del Passato.

mercoledì 13 luglio 2022

Canto gregoriano

Canto gregoriano


"... SIC ERAT IN VOTIS... ... NUNC HABEMUS ..."
La volta romanica dell’ Abbazia
rimbombò più volte al culmine del coro di voci basse e vibranti
finché i suoni non si smorzarono frantumandosi in rigagnoli di onde
che invasero ogni angolo del luogo sacro.
Il vecchio Abate Priore era al centro del Coro Ligneo
nel punto in cui convergevano tutte le sonorità.
Non mosse ciglio, neanche un impercettibile tremito lo pervase.
Impassibile, rigido, con quella sua faccia grigia e arcigna, tagliata nella pietra
che faceva paura pure al Diavolo, era lì come fosse un oggetto… una statua.

Quando l’ultima eco svanì, si alzò
e, scivolando via, come se i piedi non toccassero il suolo
sparì nella Sacrestia, seguito a ruota dai suoi più intimi.
Tutti gli altri frati erano rimasti lì impalati, specialmente i coristi.
Non che si aspettassero un applauso ma un minimo cenno di assenso sì.
Ce l’avevano messa tutta perché sapevano
che il coro sarebbe stato utilizzato durante la Messa solenne, alla presenza del Vescovo.
Si interrogarono l’un l’altro con gli sguardi, senza proferire parola.
Lo stesso Padre Terenzio, direttore del coro
allargò le braccia in segno di sconforto e rassegnazione.
Ognuno raccolse le proprie carte e, nel più perfetto silenzio, tutti si ritirarono.

L’ultimo ad uscire fu Frate Debitore. Era lui l’organista.
In quel coro doveva solo dare il LA per l’intonazione iniziale
e poi rimanere in panciolle per tutto il resto dell’esecuzione
come voleva la tradizione del Canto Gregoriano ...
Tutto fatto solo con le voci che diventavano veri e propri strumenti.

Andando via attraversò l’abside, si voltò, guardò l’altare
si fece il segno della croce e si inginocchiò.
Borbottò qualcosa e stava per alzarsi
quando una voce roboante lo bloccò nel bel centro dell’arcata maggiore :
" Dove stai andando Fratello Debitore ? ... perché pregavi così in silenzio ?...
Hai forse paura delle tue preghiere
o, forse, non vuoi che gli altri sentano le tue bestemmie ?
per chi stavi chiedendo la morte ? "
" Ve...veramente io..." balbettò il frate
" Non c’è giustificazione a quello che hai fatto e tu lo sai bene.
Stasera ti mortificherai la carne frustandoti mentre camminerai sui carboni ardenti
e questo per abituarti al rogo che prima o poi ti avvolgerà col suo calore.
AH ! AH ! AH ! "

La risata beffarda e diabolica rimbalzò per tutta la cattedrale
senza che il frate avesse la possibilità di individuare da dove venisse.
Si guardò intorno, cercò di vedere qualche ombra sgattaiolare via
provò ad ascoltare qualche rumore ... ma nulla.
 Improvvisamente
dal retro comparve l’Abate Priore seguito dal solito codazzo di seguaci.
" Con chi stavi parlando ... Frate Debitore ? "
chiese con molta calma ma con fermezza l’Abate Liborio
" Veramente non so... ho sentito quella voce...
come se giungesse da tutti gli angoli dell’ Abbazia "
" E perché hai gridato tanto ? " continuò l’Abate
" Non ero io... era lui " si schernì Debitore
" Lui chi ? " incalzò l’Abate con voce alterata
" Non so chi fosse ... vi ripeto che non l'ho visto."
" Ah ! sicché parlavi con qualcuno ...
chiacchieravi con lui senza neanche sapere chi fosse ?
Debitore stai diventando anche bugiardo. Su, guardami e dimmi la verità : chi era ? "

Frate Debitore guardò l’Abate Priore
 quasi ad implorarlo che avesse fine quell’interrogatorio
ma non sortì alcuna compassione in quell’uomo che riusciva a celare qualsiasi emozione
sempre che ne provasse qualcuna.
" Non sono bugiardo....non so chi sia…. non l'ho visto... l’ho solo sentito
e non saprei neanche dire da dove stesse parlando... e poi... poi...
mi ha detto delle cose terribili... ha detto cose false su di me...
io voglio bene a tutti i fratelli e rispetto la Gerarchia Ecclesiastica...
lungi da me l’idea di voler vedere morto qualcuno..."
" Ah ! allora è così.. tu vorresti che qualcuno di noi morisse...
e chi, di grazia ? Forse io ?... o l’Abate Priore ? O chi ? "
" No... non... non è così " l’interruppe Frate Debitore
" State travisando i fatti. Io non odio nessuno.
E’ lui che mi ha fatto queste accuse, ma sono ingiustificate.
Io ho solo detto nella mia preghiera al Signore SALVAMI DALLA MORTE
... non ho chiesto la morte per nessuno. "
" Sei sicuro Frà Debitore ?
Perché avresti chiesto al Signore di salvarti dalla morte. Hai forse paura di morire ?
VITA MUTATUR NON TOLLITUR
Ricorda Frà Debitore :
non c’è paura della morte per chi ha vissuto nella Grazia del Signore.
Non è così ? Rispondi ! Non è così ? " gridò l’Abate Liborio.

Frate Debitore cadde in ginocchio… piangendo.
Sudava e balbettava : " Pietà... pietà... pietà ! "
Qualcuno lo soccorse. Un uomo che passava chiese : " Ma chi è ? "
" E’ un vecchio professore di musica, un ex frate.
Si tolse la tonaca perché si sentiva oppresso.
Quando si è trovato fuori però
 non è riuscito ad inserirsi nella società con un posto adeguato
ha cominciato a chiedere prestiti e in breve tempo è caduto nelle mani degli usurai.
Nel quartiere è noto con il soprannome di Debitore.
Oggi, davanti al cimitero
ha visto degli uomini ed ha pensato che fossero lì per lui... per fargli la pelle
e, guardando la scritta che c’è proprio all’ingresso del camposanto, si è sentito male.
Voi conoscete il latino ? Ma che significa ? "

" VITA MUTATUR NON TOLLITUR ? Certo.
La Vita viene Cambiata non Tolta.
nel senso che l’anima è immortale e noi non moriamo mai
! "

- Armando Staffa -

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