Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo più opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

Testo scorrevole

► Solo chi porta in sé l’Impronta si riconoscerà a vicenda. Segno lampante d’identificazione lasciato dalle cicatrici del Passato.

giovedì 4 aprile 2024

Iconografie da interpretare

Iconografie da interpretare


Nei suoi scritti, Carl Schmitt riporta il concetto di "iconografia regionale"
del geografo francese Jean Gottmann:
tale concetto è volto a individuare un determinato spazio a partire dalle immagini,
dalle rappresentazioni che scaturiscono da tradizioni, da religioni,
da memorie storiche ivi localizzate.

Parliamo di due esempi plastici, i quali non solo sono iconografie in senso stretto,
ma cercano di racchiudere nella rappresentazione
tutto ciò che costituisce la loro "iconografia regionale".
Nella prima immagine troviamo il dipinto murale di Luigi Montanarini,
" Apoteosi del fascismo "


In questa immagine abbiamo l'idea principale propria del fascismo,
che potremmo esprimere come continuità della romanitas.
Ma possiamo trovare, in basso a destra,
anche l'esaltazione di valori come il lavoro o, a sinistra, la maternità.

Confrontiamola ora con il secondo quadro, dal titolo "La Russia eterna" (o "Eterna Russia"),
del pittore Il'ja Sergeevič Glazunov, dipinto nel 1988
in occasione dei mille anni dal "battesimo" della Rus', ossia del principe Vladimir.


Qui troviamo un accento decisamente più marcato della religione:
al centro non sta il Duce (ossia il Capo), ma Gesù Cristo
( il quale in realtà è Re dei cieli, dunque ben più di un capo ).
Tutt'intorno al centro si trovano figure di santi e di personaggi storici della Russia;
ai lati, invece, vediamo i Tartari dell'Orda d'Oro sulla sinistra e l'Unione Sovietica sulla destra,
che paiono circondati da un'aura negativa; ma non sarebbe una stranezza:
Glazunov era noto per le sue posizioni anticomuniste e filozariste ).

La dissonanza risulta evidente: da un lato un'iconografia "forzata",
che cerca di legarsi a un passato troppo grande per essere ricompreso in essa,
mentre dall'altro un'iconografia "pura",
la quale arriva addirittura a eliminare alcune parentesi storiche
per abbracciare appieno una civiltà coerente, continua, eterna come da titolo.

Fonte @geopoliMS

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