Andrej Rublëv
Una rilettura della Storia Russa del XV° secolo
proposta e sceneggiata nel film di Andrei Tarkovsky
attraverso le gesta del più grande pittore di icone Andrej Rublëv.
Una parabola sul senso dell'arte
che vince sulla politica sanguinaria degli uomini per volare verso l'Assoluto.
Uno dei più grandi capolavori della storia del cinema
paragonabile nella letteratura a Guerra e pace di Tolstoj.
~ ~ ~
Bloccato per anni dalla censura sovietica
il film riguarda la creatività e la lotta delle persone creative
in Sistemi a cui non importa molto di loro.
Vi figurano colleghi di Andrei che sono gelosi o esauriti
attirati da guadagni ottenibili a breve termine.
Ci sono i boiardi
... più interessati al potere che a chiunque sia sotto di loro ...
che ricorrono alla menzogna e all'inganno (quando necessario)
disposti a uccidere il giovane che costruisce la campana se li mette in imbarazzo.
Abbiamo i Tartari
che non hanno alcuna comprensione della civiltà che stanno saccheggiando.
E questo interessa pochissime persone.
( Non vi richiama alla mente nulla dell'attualità ? )
Alla luce di tutto questo
il film evidenzia la pazienza assoluta che una persona veramente creativa deve avere
per non arrendersi o distrarsi mentre le loro vite, spesso dolorose, si trasformano in arte.
Un aspetto da rimarcare è la totale mancanza di autocoscienza negli attori.
Non esiste l'atteggiamento da star del cinema: " Sono qui, guardami. "
- che trapela in gran parte dei film hollywoodiani -
ma solo una devozione completa, quasi religiosa... all'Arte.
Qui 👇 l'esegesi del film
Nel finale del film
dopo quasi 3 ore di bianco e nero... l'intuizione geniale :
l'uso del colore per trascendere l'emozione e il sentimento umano.
P.S.
Cerca o noleggia il DVD per visionare la versione in italiano.
Vista sul grande schermo (se c'é occasione) è molto più coinvolgente.
Nessun commento:
Posta un commento