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Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

T. de Chardin :
" Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "

SAPERE AUDE ! ET SI OMNES EGO NON
Possano le riflessioni di questi giorni trasformarsi in “ricordi d’oro” del tuo domani e accompagnarti ogni giorno nel cammino del Nuovo Anno.

giovedì 12 settembre 2024

Il mattino dei maghi

 Il mattino dei maghi

Introduzione al realismo fantastico

di Louis Pauwels e Jacque Bergier

Nel 1960 uscì questo saggio ( più attuale che mai ) estraneo alla cultura dominante.

Scopo del loro libro
- come dichiarato da Pauwels nell'introduzione -
" ... è quello di suscitare nel lettore il dubbio su ciò che lo circonda:
una differente visione del mondo
può giungere mettendo in relazione fatti diversi in maniera inconsueta,
o avanzando ipotesi che siano, per quanto improbabili, fuori dall'ordinarietà
. "
Spesso nell'opera sono citate testimonianze di altri autori
o riportate parti di racconti
come l'introduzione di The White People del visionario scrittore gallese Arthur Machen.

Diviso in tre parti,
una dedicata alle civiltà scomparse, una al nazismo magico e una all’uomo
Il mattino dei maghi è un testo semplice ma che contiene un enorme potenziale:
quello di aprire la mente del lettore verso fatti ed elementi inconsueti
fuori dall’ordinario, impossibili a volte.
È un saggio che crea una nuova visione del mondo che ci circonda
e lo fa con parole chiare e uno stile che non vuole essere scientifico né accademico.

Un libro integralmente orientato a elaborare una metafisica della coscienza collettiva:
una parte basilare del progetto dell’organizzazione esoterica che domina il mondo.

 Ciò che più stupisce, prescindendo dalla veridicità o meno delle tesi trattate
è come una moltitudine di idee e opinioni del tutto plausibili, per non dire probabili
( almeno per una mente aperta )
siano etichettate tout court e con sufficienza come pura fantasia.

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Oltre l’Universo visibile ce n’è uno altrettanto importante: il nostro IO.
Oggi si limita la ricerca a ciò ch’è contingente,
ecco perché non siamo più in grado di replicare un’ Odissea o un Duomo di Milano.


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