Degenerazione della moneta
Il Regno della Quantità e i segni dei Tempi - René Guénon
[...]
16. La
degenerazione della moneta
… si tratta della questione della moneta. Certamente, se
ci si attiene soltanto al semplice punto di vista economico com’è inteso oggi, sembra proprio che la moneta sia
qualcosa che appartiene interamente al regno
della quantità; è del resto a questo titolo che essa svolge, nella società
moderna, la funzione preponderante che tutti ben conoscono e sulla quale
sarebbe evidentemente superfluo insistere. In verità, però, il suddetto punto
di vista economico e l’an-nessa concezione
esclusivamente quantitativa della moneta non sono se non il prodotto di una
degenerazione, in definitiva abbastanza recente; inoltre la moneta ha avuto
alla sua origine e ha conservato a lungo un carattere completamente diverso ed
un valore prettamente qualitativo, per stupefacente che ciò possa sembrare ai
nostri contemporanei.
Una osservazione facile da fare, per poco che si abbiano occhi per vedere, è che le monete
antiche sono letteralmente coperte di simboli tradizionali, sovente scelti
fra quelli che presentano un significato più particolarmente profondo.
… la moneta, là dove esisteva, non poteva di per sé essere la cosa profana che
più tardi è divenuta; e se lo fosse stata, come si potrebbe spiegare
l’intervento di una autorità spirituale che evidentemente non vi avrebbe avuto
niente a che vedere, e allo stesso modo: come si potrebbe capire che diverse
tradizioni considerino la moneta un oggetto veramente colmo di una influenza spirituale, la cui azione
poteva effettivamente esercitarsi in virtù dei simboli che ne costituivano il
normale supporto?
… in tempi abbastanza recenti, un ultimo vestigio di questa nozione si poteva
ancora trovare in alcuni motti di carattere religioso che certamente non
avevano più un valore propriamente simbolico, ma che tuttavia erano come un
ricordo dell’idea tradizionale ormai più o meno incompresa; dopo esser stati
relegati, in certi paesi, intorno all’orlo
delle monete, anche questi motti hanno finito con lo sparire completamente, ed
in effetti essi non avevano alcuna ragion d’essere, dato che la moneta
rappresentava ormai soltanto un segno di ordine unicamente materiale e quantitativo.
Il controllo dell’autorità spirituale sulla moneta … deve
essersi perpetuato fin verso la fine del Medio Evo, cioè finché tale mondo ha
posseduto una civiltà tradizionale. In effetti non ci si potrebbe spiegare
diversamente il fatto che taluni sovrani, a quell’epoca, siano stati accusati
di avere alterato le monete; se i
loro contemporanei gliene fecero colpa, bisogna concluderne che essi non
avevano la libera disponibilità del titolo della moneta, e che, cambiandolo di
propria iniziativa, essi andarono al di là dei diritti riconosciuti al potere
temporale.
… riferimento particolare al caso di Filippo il Bello … e l’ipotesi di un rapporto assai stretto tra la distruzione dell’Ordine del Tempio e l’alterazione delle monete, cosa che non è difficile da capire se si ammettesse, almeno come molto verosimile, l’idea che l’Ordine del Tempio avesse allora, insieme ad altre funzioni, quella di esercitare il controllo spirituale su tale dominio.
… è precisamente a quel momento che riteniamo di poter far risalire gli inizi della deviazione moderna propriamente detta. In qualsiasi altro caso, un’accusa del genere sarebbe stata evidentemente priva di senso; a quel tempo, del resto, il titolo della moneta non avrebbe avuto che un’importanza del tutto convenzionale, e, in definitiva, poco sarebbe importato che essa fosse costituita da un metallo qualsiasi oppure da semplice carta come in gran parte lo è oggi, in quanto ciò non avrebbe impedito di continuare a farne esattamente lo stesso uso materiale.
Nella fattispecie doveva quindi esserci qualcosa di tutt’altro ordine; possiamo dire di un ordine superiore, perché è solo in questo modo che quell’alterazione poteva assumere un carattere di gravità così eccezionale da arrivare perfino a compromettere la stabilità stessa della potenza reale; agendo in tal modo, infatti, quest’ultima usurpava le prerogative dell’autorità spirituale, la quale, in definitiva, è l’unica fonte autentica di ogni legittimità.
… riferimento particolare al caso di Filippo il Bello … e l’ipotesi di un rapporto assai stretto tra la distruzione dell’Ordine del Tempio e l’alterazione delle monete, cosa che non è difficile da capire se si ammettesse, almeno come molto verosimile, l’idea che l’Ordine del Tempio avesse allora, insieme ad altre funzioni, quella di esercitare il controllo spirituale su tale dominio.
… è precisamente a quel momento che riteniamo di poter far risalire gli inizi della deviazione moderna propriamente detta. In qualsiasi altro caso, un’accusa del genere sarebbe stata evidentemente priva di senso; a quel tempo, del resto, il titolo della moneta non avrebbe avuto che un’importanza del tutto convenzionale, e, in definitiva, poco sarebbe importato che essa fosse costituita da un metallo qualsiasi oppure da semplice carta come in gran parte lo è oggi, in quanto ciò non avrebbe impedito di continuare a farne esattamente lo stesso uso materiale.
Nella fattispecie doveva quindi esserci qualcosa di tutt’altro ordine; possiamo dire di un ordine superiore, perché è solo in questo modo che quell’alterazione poteva assumere un carattere di gravità così eccezionale da arrivare perfino a compromettere la stabilità stessa della potenza reale; agendo in tal modo, infatti, quest’ultima usurpava le prerogative dell’autorità spirituale, la quale, in definitiva, è l’unica fonte autentica di ogni legittimità.
È dunque accaduto, nel caso della moneta, quanto
generalmente accade per tutte le cose che, a questo o ad altro titolo, svolgono
una funzione nell’esistenza umana : sono state cioè spogliate a poco a poco di
ogni caratteristica sacra o
tradizionale, per cui quella stessa esistenza, nel suo insieme, è diventata del
tutto profana e si è infine ridotta alla bassa mediocrità della vita ordinaria quale è visibile al
giorno d’oggi.
... si è finito, in effetti, col non riuscire neppure più a
concepire che la moneta sia qualcosa di diverso dalla rappresentazione di una
pura e semplice quantità.
…
Questa degenerazione
qualitativa di tutte le cose è del resto strettamente legata a quella della
moneta, come lo dimostra il fatto che si è comunemente arrivati a stimare un oggetto solo attraverso il
suo prezzo, considerato unicamente come una cifra,
una somma, o una quantità numerica di
moneta; per la maggior parte dei nostri contemporanei, in effetti, qualsiasi
giudizio su un oggetto si basa quasi sempre esclusivamente sul suo costo.
… ed è così che non soltanto si stima un oggetto secondo il suo prezzo, ma anche un uomo secondo la
sua ricchezza.
… un fenomeno veramente degno di nota : la moneta, dopo aver
perduto ogni garanzia di ordine superiore, ha visto il suo stesso valore
quantitativo, cioè quello che nel gergo degli economisti viene chiamato potere
d’acquisto, ridursi senza posa, sicché si può immaginare un punto limite,
al quale ci si avvicina sempre più, in cui essa avrà perduto ogni ragion
d’essere, anche semplicemente pratica
o materiale, e dovrà sparire quasi da
sola dall’esistenza umana.
… poiché la quantità pura si trova propriamente al di sotto di ogni esistenza, quando si spinge la riduzione alle sue estreme conseguenze, come nel caso della moneta … non ci si può che trovar di fronte ad una vera dissoluzione. Ciò può già servire a mostrare che, come dicevamo prima, la sicurezza della vita ordinaria è in realtà qualcosa di molto precario …
Il termine reale
della tendenza che conduce gli uomini e le cose verso la quantità pura
non può essere che la dissoluzione finale del mondo attuale.
non può essere che la dissoluzione finale del mondo attuale.
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