“
L’unico fenomeno conosciuto in Fisica
che conduca alla sparizione completa della massa
con produzione di energia equivalente
è il processo di annichilazione materia-antimateria (AMA)
che oggi può essere riprodotto solo a livello subatomico
nei laboratori di particelle elementari,
ma che è stato invece dominante subito dopo il Big Bang,
cioè negli istanti iniziali di esistenza del nostro universo. “
che conduca alla sparizione completa della massa
con produzione di energia equivalente
è il processo di annichilazione materia-antimateria (AMA)
che oggi può essere riprodotto solo a livello subatomico
nei laboratori di particelle elementari,
ma che è stato invece dominante subito dopo il Big Bang,
cioè negli istanti iniziali di esistenza del nostro universo. “
Giuseppe Baldacchini – Fisico
già Dirigente c/o il Centro di Ricerca ENEA di Frascati - RM
Il corpo di ognuno
Ecco come appare il nostro corpo :
sconsacrato.
La macchina meravigliosa giace ormai remota
ricondotta alla sua sostanza antica
fatta di nebbia e sogni … e argilla cotta e rena.
La macchina meravigliosa giace ormai remota
ricondotta alla sua sostanza antica
fatta di nebbia e sogni … e argilla cotta e rena.
La sua fisionomia scompare estinguendone il volto.
Anche il nome si disgrega in sillabe prive di sonorità.
Si riduce nel ricordo come per una prospettiva transitoria.
La falce ha pettinato la lana di una vita troncandone il filo.
Ormai estraneo e lontano
inavvicinabile … paralitico … sordo e cieco
indifferente ad ogni fatto
ad ogni sentimento umano e ad ogni amore
così … desolato
si presenta il corpo nella sua silenziosa rovina.
La città di carne ed ossa … midolla ed altri umori
è abbandonata.
La torre dei pensieri è andata distrutta.
Si è acquietata la corrente turbinosa del sangue
che il mulino del cuore sospingeva con vigore.
La carezza delle mani è andata perduta
… così …
come la voce che fino a ieri articolava parole.
Terra sulla terra … ritornando polvere
la forma del corpo giace parallela all’orizzonte
seguendo arcuata la curva del pianeta
… forse …
dormendo un sonno remoto
intento ad ascoltare in nicchie metafisiche
il suono del mare sempre più lontano.
Anche il nome si disgrega in sillabe prive di sonorità.
Si riduce nel ricordo come per una prospettiva transitoria.
La falce ha pettinato la lana di una vita troncandone il filo.
Ormai estraneo e lontano
inavvicinabile … paralitico … sordo e cieco
indifferente ad ogni fatto
ad ogni sentimento umano e ad ogni amore
così … desolato
si presenta il corpo nella sua silenziosa rovina.
La città di carne ed ossa … midolla ed altri umori
è abbandonata.
La torre dei pensieri è andata distrutta.
Si è acquietata la corrente turbinosa del sangue
che il mulino del cuore sospingeva con vigore.
La carezza delle mani è andata perduta
… così …
come la voce che fino a ieri articolava parole.
Terra sulla terra … ritornando polvere
la forma del corpo giace parallela all’orizzonte
seguendo arcuata la curva del pianeta
… forse …
dormendo un sonno remoto
intento ad ascoltare in nicchie metafisiche
il suono del mare sempre più lontano.
Come il sale nell’acqua … si dissolve
il nome.
La storia finisce.
La traccia di una vita si è compiuta.
Terminano speranze ed illusioni
… glorie e umiliazioni …
voci nemiche e amiche … amori ed entusiasmi
… buone intenzioni …
… glorie e umiliazioni …
voci nemiche e amiche … amori ed entusiasmi
… buone intenzioni …
e la somma allungata dei consueti peccati.
Deponendola nel grembo che l’aveva
generata
Madre Terra
dà accoglienza alla nudità facendone i conti :
tanto di potassio … tanto di carbonio
tanto di azoto e calcio delle ossa.
Tanto fu il dato … tanto il ricevuto.
Il libro mastro del dare e dell’avere è a posto.
Madre Terra
dà accoglienza alla nudità facendone i conti :
tanto di potassio … tanto di carbonio
tanto di azoto e calcio delle ossa.
Tanto fu il dato … tanto il ricevuto.
Il libro mastro del dare e dell’avere è a posto.
Ma non era tutto questo … quel nome da
altri pronunciato.
Chi mai raccoglierà le sue grida e il dolore che fu ?
Il travaglio della sua conoscenza
le giornate gioiose e la sua sofferenza ?
Chi mai raccoglierà i dubbi e le illusioni avute
… il senso con cui ha misurato il tempo …
l’amore negato e quello non ricevuto ?
A chi interessa ormai il suo essere nudo e crudo ?
Chi mai potrà notarne adesso il luccichio dell’intelligenza ?
Chi ? Chi mai ? Chi ?
Lentamente si distrugge e scompare
il castello di sabbia ornato dalle alghe e assaltato dal mare.
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M A
… da un’altra Dimensione …
appare nobile quel corpo che giace disteso.
Telaio di un’esistenza e macchina dei sensi
… meravigliosa e adesso ferma …
servita per connettere il suo spazio col suo tempo.
Telaio di un’esistenza e macchina dei sensi
… meravigliosa e adesso ferma …
servita per connettere il suo spazio col suo tempo.
Assomiglia a una lucida nave
che si allontana in un vortice di grida di gabbiani.
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che si allontana in un vortice di grida di gabbiani.
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Risplende alla Luce anche il corpo di quel figlio
edificato finalmente di Eterno.
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