Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo più opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

Testo scorrevole

► Solo chi porta in sé l’Impronta si riconoscerà a vicenda. Segno lampante d’identificazione lasciato dalle cicatrici del Passato.

domenica 21 giugno 2015

La Sindone ... e ciò che di noi sarà

“ L’unico fenomeno conosciuto in Fisica
che conduca alla sparizione completa della massa
con produzione di energia equivalente    
è il processo di annichilazione materia-antimateria (AMA)      
che oggi può essere riprodotto solo a livello subatomico
nei laboratori di particelle elementari,
ma che è stato invece dominante subito dopo il Big Bang,      
cioè negli istanti iniziali di esistenza del nostro universo. “

Giuseppe Baldacchini
– Fisico
già Dirigente c/o il Centro di Ricerca ENEA di Frascati - RM







Il corpo di ognuno

Ecco come appare il nostro corpo : sconsacrato.

La macchina meravigliosa giace ormai remota
ricondotta alla sua sostanza antica
fatta di nebbia e sogni … e argilla cotta e rena.
La sua fisionomia scompare estinguendone il volto.
Anche il nome si disgrega in sillabe prive di sonorità.
Si riduce nel ricordo come per una prospettiva transitoria.

La falce ha pettinato la lana di una vita troncandone il filo.

Ormai estraneo e lontano 
inavvicinabile … paralitico … sordo e cieco
indifferente ad ogni fatto 
ad ogni sentimento umano e ad ogni amore
così … desolato
si presenta il corpo nella sua silenziosa rovina.


La città di carne ed ossa … midolla ed altri umori 
è abbandonata.
La torre dei pensieri è andata distrutta.

Si è acquietata la corrente turbinosa del sangue
che il mulino del cuore sospingeva con vigore.
La carezza delle mani è andata perduta
… così …
come la voce che fino a ieri articolava parole.


Terra sulla terra … ritornando polvere
la forma del corpo giace parallela all’orizzonte
seguendo arcuata la curva del pianeta
… forse …
dormendo un sonno remoto
intento ad ascoltare in nicchie metafisiche
il suono del mare sempre più lontano.

Come il sale nell’acqua … si dissolve il nome.

La storia finisce.
La traccia di una vita si è compiuta.
Terminano speranze ed illusioni
… glorie e umiliazioni …
voci nemiche e amiche … amori ed entusiasmi
… buone intenzioni …
e la somma allungata dei consueti peccati.

Deponendola nel grembo che l’aveva generata
Madre Terra 

dà accoglienza alla nudità facendone i conti :
tanto di potassio … tanto di carbonio 

tanto di azoto e calcio delle ossa.
Tanto fu il dato … tanto il ricevuto.
Il libro mastro del dare e dell’avere è a posto.

Ma non era tutto questo  quel nome da altri pronunciato.

Chi mai raccoglierà le sue grida e il dolore che fu ?
Il travaglio della sua conoscenza
 le giornate gioiose e la sua sofferenza ?

Chi mai raccoglierà i dubbi e le illusioni avute

 il senso con cui ha misurato il tempo 
 l’amore negato e quello non ricevuto ?

A chi interessa ormai il suo essere nudo e crudo ? 
Chi mai potrà notarne adesso il luccichio dell’intelligenza ?

Chi ?  Chi mai ?  Chi ?

Lentamente si distrugge e scompare
il castello di sabbia ornato dalle alghe e assaltato dal mare. 
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M A

… 
da un’altra Dimensione  
appare nobile quel corpo che giace disteso.

Telaio di un’esistenza e macchina dei sensi
… meravigliosa e adesso ferma …
servita per connettere il suo spazio col suo tempo.

Assomiglia a una lucida nave
che si allontana in un vortice di grida di gabbiani.
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Risplende alla Luce anche il corpo di quel figlio 
edificato finalmente di Eterno.


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