Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

mercoledì 29 luglio 2015

Di sera un geranio


S'è liberato nel sonno, non sa come :
forse come quando s'affonda nell'acqua,
che si ha la sensazione che poi il corpo riverrà su da sé,
e su invece riviene solamente la sensazione,
ombra galleggiante del corpo rimasto giù.

Dormiva e non è più nel suo corpo;
non può dire che si sia svegliato;
e in che cosa ora sia veramente, non sa;
è come sospeso a galla nell'aria della sua camera chiusa.

Alienato dai sensi,
ne serba più che gli avvertimenti il ricordo, com'erano;
non ancora lontani ma già staccati :
là l'udito, dov'è un rumore anche minimo nella notte;
qua la vista, dov'è appena un barlume;
e le pareti, il soffitto (come di qua pare polveroso)
e giù il pavimento col tappeto
e quell'uscio e lo smemorato spavento di quel letto
col piumino verde e le coperte giallognole,
sotto le quali s'indovina un corpo che giace inerte

[ ... ]


Ma dopo tutto,
ora s'è liberato e prova per quel suo corpo là,
più che antipatia, rancore.

Veramente non vide mai la ragione
che gli altri dovessero riconoscere quell'immagine
come la cosa più sua.

Non era vero. Non è vero.
Lui non era quel suo corpo; c'era anzi così poco;
era nella vita lui,
nelle cose che pensava, che gli s'agitavano dentro,
in tutto ciò che vedeva fuori senza più vedere sé stesso.
Case strade cielo. Tutto il mondo.

Già, ma ora, senza più il corpo, è questa pena ora,
è questo sgomento
del suo disgregarsi e diffondersi in ogni cosa,
a cui, per tenersi, torna ad aderire ma,
aderendovi, la paura di nuovo, non d'addormentarsi,
ma del suo svanire nella cosa che resta là per sé,
senza più lui : oggetto
orologio sul comodino, quadretto alla parete,
lampada rosea sospesa in mezzo alla camera.

Lui è ora quelle cose;
non più com'erano, quando avevano ancora un senso per lui;
quelle cose che per sé stesse non hanno alcun senso
e che ora dunque non sono più niente per lui.

E questo è morire.

[ ... ]

Sparire.

Sorpresa che si fa, di mano in mano, più grande, infinita :
l'illusione dei sensi, già sparsi che, a poco a poco,
si svuota di cose che pareva ci fossero
e che invece non c'erano;
suoni, colori, non c'erano; tutto freddo, tutto muto;
era niente; e la morte, questo niente della vita com'era.

Quel verde ...

Ah come, all'alba, lungo una proda,
volle esser erba lui, una volta, guardando i cespugli
e respirando la fragranza di tutto quel verde
così fresco e nuovo !

Groviglio di bianche radici vive
abbarbicate a succhiar l'umore della terra nera.

Ah come la vita è di terra e non vuol cielo,
se non per dare respiro alla terra !

Ma ora lui è come la fragranza di un'erba
che si va sciogliendo in questo respiro,
vapore ancora sensibile che si dirada e svanisce,
ma senza finire, senz'aver più nulla vicino;
sì, forse un dolore;
ma se può far tanto ancora di pensarlo, è già lontano,
senza più tempo,
nella tristezza infinita d'una così vana eternità.

- Pirandello -
Di sera un geranio


Nessun commento: