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SAPERE AUDE ! ET SI OMNES EGO NON

giovedì 9 luglio 2015

La grande domanda

La grande domanda


Da bambini
andavamo in auto che non avevano cinture di sicurezza né airbag.

Si viaggiava nella parte posteriore di un furgone aperto.
Era una passeggiata speciale e ancora ne serbiamo il ricordo.

Le culle erano dipinte con colori vivacissimi
fatte con vernici a base di piombo.

Non avevamo chiusure di sicurezza per i bambini
nelle confezioni dei medicinali, nei bagni, alle porte.

Si andava in bicicletta senza usare il casco.
Si beveva l'acqua dal tubo del giardino
invece che dalla bottiglia dell'acqua minerale.
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Trascorrevamo ore ed ore costruendo carretti a rotelle
e i fortunati che avevano strade in discesa si lanciavano
e, solo a metà corsa,
ricordavano di non avere freni.
Dopo vari scontri contro i cespugli
imparammo a risolvere il problema.
Sì, noi ci scontravamo con cespugli, non con le auto !

Uscivamo a giocare
con l'unico obbligo di rientrare prima del tramonto.
Non avevamo cellulari cosicché nessuno poteva rintracciarci.

La scuola durava fino a mezzogiorno
poi andavamo a casa per il pranzo con tutta la famiglia.
 Anche con il papà.

Ci tagliavamo, ci rompevamo un osso, perdevamo un dente
e nessuno faceva una denuncia per questi incidenti.
La colpa non era di nessuno, se non di noi stessi.

Mangiavamo biscotti, pane olio e sale, pane e burro.
Bevevamo bibite zuccherate
senza mai avere problemi di sovrappeso
perché eravamo sempre in giro a giocare.

Si condivideva una bibita in quattro bevendo dalla stessa bottiglia.
E nessuno moriva per questo.

Non avevamo Playstation, Nintendo 64, X box, Videogiochi
televisione via cavo con 99 canali, videoregistratori,
dolby surround, cellulari personali, computer, chat room su Internet.
Avevamo invece tanti AMICI.

Uscivamo, montavamo in bicicletta
o camminavamo fino a casa dell'amico,
suonavamo il campanello
o semplicemente entravamo senza bussare
e lui era lì e uscivamo a giocare.

Si ! Lì fuori ! Nel mondo crudele !
Senza un guardiano !

Come abbiamo fatto a crescere e diventare adulti ?

Facevamo giochi con bastoni e palline da tennis,
si formavano squadre per giocare una partita di calcio.
Non tutti venivano scelti per giocare
e gli scartati non andavano dallo psicologo per il trauma.

Alcuni studenti non erano brillanti come altri
e quando perdevano un anno lo ripetevano.
Nessuno andava dallo psicologo, dallo psico-pedagogo,
nessuno soffriva di dislessia né di problemi di attenzione né d’iperattività.
Semplicemente prendeva qualche scapaccione e ripeteva l’anno.

Avevamo libertà, fallimenti, successi, responsabilità
... e imparavamo a gestirli.

Come abbiamo fatto a sopravvivere ?
Come abbiamo fatto a crescere e diventare adulti ?

Te lo sei mai chiesto ?
Sarebbe il caso di iniziare a fare qualche seria riflessione al riguardo
e spiegarlo bene ai nostri figli.

Senza chiedere permessi all'Europa.

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