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un'Italia che c’è anche se viene zittita o irrisa o insultata,
guai a chi me la tocca.
Guai a chi me la ruba, guai a chi me la invade.
Perché,
che a invaderla siano i francesi di Napoleone o gli austriaci di Francesco Giuseppe
i tedeschi di Hitler o i compari di Usama Bin Laden, per me è lo stesso.
Che per invaderla usino i cannoni o i gommoni, idem.
Corriere della Sera - 29 settembre 2001
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