Ricostruzioni filosofiche
La filosofia
perseguita col suo sguardo probo il male
e
non gli permette di svignarsela nel nulla.
Nel
cancellarsi delle cose che scompaiono,
nell'impicciolirsi
di quelle che svaniscono,
essa
riconosce tutto;
ricostruisce
la porpora dal cencio e la donna dal nastro;
rifà
la città colla cloaca e i costumi col fango.
Dal
coccio risale all'anfora, o alla bocca;
riconosce
da una impronta d'unghie sopra una pergamena
la
differenza che separa il giudeo della Judergasse
da
un giudeo del Ghetto;
ritrova
in quel che resta quel che è stato,
il
bene, il male, il falso, il vero,
la macchia
di sangue del palazzo,
lo
sgorbio d'inchiostro della caverna,
la
goccia di sego del lupanare, le prove subite,
le
tentazioni benvenute, le orge vomitate,
la
piega che hanno formato i caratteri, nell'abbassarsi,
la
traccia della prostituzione
nelle
anime che ne eran rese capaci dalla loro grossolanità e,
sul
camiciotto dei facchini di Roma, l'impronta della gomitata di Messalina.
ripreso da : I
Miserabili – Libro II
- V. Hugo -
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