La profezia di Guénon sulla rovina occidentale
Torna un testo culto del tradizionalismo.
Riletto oggi riserva sorprese ...
Pensare a un intellettuale francese convertito
all'Islam
fa subito immaginare che possa trattarsi di un potenziale
terrorista,
così come sapere che lo stesso personaggio
sia pure un alto maestro massone
evoca immediatamente la sua partecipazione a
oscuri complotti
o a disinvolte speculazioni bancarie.
Curiosamente René Guénon ﴾ 1886 – 1951 ﴿
pur avendo abbracciato la fede musulmana
e scalato i vertici dell'esoterismo massonico,
non diventò né un terrorista né un banchiere,
ma fu invece un lucido e apprezzato pensatore,
caposcuola del cosiddetto pensiero tradizionale,
che annovera tra le sue fila Julius Evola,
Frithjof Schuon,
Titus Burckhardt, S.H. Nasr e altri maestri del
'900
Capita quindi a proposito, per poter meglio comprendere
tanto l'Islam quanto le scuole di pensiero
esoterico,
una nuova edizione di uno dei testi più importanti
del Guénon,
quella Crisi del mondo moderno tradotta da Julius
Evola,
﴾ Edizioni Mediterranee, pagg. 254, euro 14,50 ﴿
che fu pubblicata per la prima volta da Hoepli nel
1937
e poi riedita ancora nel '53 e nel '72.
Il pensiero di Guénon
è quanto di più antimoderno si possa immaginare :
per lui, come per gli altri pensatori « tradizionali
»,
la decadenza è cominciata una decina di migliaia
di anni fa,
e tutto il periodo storico non ne è che l'ultima
fase.
La caduta, ossia l'allontanamento dal mondo
metafisico,
è diventata ancora più veloce a partire dal
Rinascimento,
poi con l'Illuminismo, e il Ventesimo secolo
non ha fatto che accelerare ulteriormente il
disfacimento.
Questa edizione, riveduta e aggiornata da
Gianfranco de Turris
﴾ in collaborazione con A. Scarabelli e G. Sessa ﴿,
esce in un momento storico delicato, che,
a distanza di novant'anni dalla pubblicazione
originale,
ne fa risaltare il carattere quasi profetico di
alcuni parti,
sia per quanto riguarda il degrado del mondo
moderno
che per apprezzare la civiltà del mondo antico.
Leggere, oggi, i capitoli
dedicati alla contrapposizione tra Oriente e
Occidente,
oppure alla critica dell'individualismo
e alla inevitabile esplosione demografica del
Terzo mondo,
che il dilagare del consumismo
avrebbe trasformato in invasione dei Paesi più
ricchi,
fa un certo effetto,
così come fanno riflettere alcune affermazioni
sulla presunta oscurità del Medio Evo, quando,
ricorda Guénon,
rappresentava un libro di testo
che tutti gli studenti dovevano affrontare nella
sua interezza,
e tanto basti
per stabilire la siderale distanza con gli
studenti odierni,
alle prese con ridicoli « crediti ».
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- Luca Gallesi -
Il Giornale.it – Cultura 28/01/2016 08:34
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