Il
crollo demografico è sempre indice di decadenza,
mai
di progresso.
L’estinzione
genetica dell’Italia è già in atto,
quella
sociale procede a grandi passi;
la
disfatta della cultura che ci teneva uniti,
volenti
o nolenti, è quasi compiuta.
“ A Puerto Eden
morivano gli ultimi resti dei clan Alacaluf.
Non morivano di fame … si
spegnevano di disperazione,
uno dopo l’altro, nella lunga
notte della loro memoria.
I morti non venivano sostituiti.
Non mettevano più al mondo
bambini perché si sapevano condannati.
Erano consci che nel mondo dei
vivi non c’era più posto per loro …“.
I Nomadi del mare
- Jean Raspail -
[…]
Il lato grottesco dell’estinzione
dell’Italia
è che non c’è nessuna potenza straniera
oggi ad assoggettarci.
Nessun popolo superiore. Nessun
Magellano.
Solo uno squallido imperialismo
culturale
che opera attraverso i media
internazionali
tramite il politicamente corretto,
la pornografia, l’inferno tecnologico.
Esso statuisce :
“ Il passato è il
male. I Paesi e i popoli sono il male.
Il presente è il
bene. Il futuro non esiste. “
Siamo oltre Orwell;
oltre il bene e il male, in pieno
territorio nichilista.
Il
Potere teme un solo tipo d’uomo :
colui
che giudica il mondo secondo antichi sentimenti
e da
quelli si lascia comandare
incurante
dello scandalo di cui lo accuseranno inevitabilmente
“ Le nazioni non
moriranno perché i loro uomini di stato sono nullità,
i loro governi
troppo cupidi, troppo ubriachi o troppo pederasti …
i loro ambasciatori troppo chiacchieroni o perché esse
stesse …
son diventate troppo arroganti, soprassaturate di
ricchezze,
schiacciate dalla loro industria, troppo lussuose o
troppo agricole,
troppo sempliciotte o troppo complicate.
Tutto questo è senza rilievo
bazzecole passeggere, semplice cronaca della storia …
una nazione si rialza solo a una
condizione,
questa condizione assolutamente
essenziale, mistica,
quella di essere rimasta
fedele attraverso vittorie e rovesci
agli stessi gruppi, alla
stessa etnia, allo stesso sangue …“
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