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Non bisogna aver paura dei cattolici non praticanti, ma dei praticanti non cattolici. Card. Biffi

lunedì 2 maggio 2016

Costituente e Sovranità monetaria negata

Il Parlamento,
rimasto estraneo a questi atti, che incidono nella vita del Paese,
viene a trovarsi in un secondo tempo di fronte al fatto compiuto.
Penso quindi che sia doveroso controllare l'emissione della carta moneta,
giacché la fiducia nella moneta
è in rapporto alla condotta più o meno seria del Governo.
Controllare questa condotta è dovere dei Parlamenti.
Oggi prevale la tendenza a tutto controllare,
anche quando il controllo costituisce un intralcio.
Invece per l'emissione della moneta
ci si rimette alla prudenza dell'istituto di emissione.
Se la moneta rappresenta in qualche modo la fiducia che si può riporre in un popolo,
questo ha il diritto ed il dovere
di vigilare e controllare a mezzo dei suoi rappresentanti la nascita della moneta,
strumento onnipotente ed onnipresente della vita economica del Paese.
- On. Romano -
Assemblea Costituente
24 Ottobre 1947


Oggi, con l'avvento dell'Unione Europea
che modificherà le costituzioni degli Stati nazionali,
sentiamo ancora parlare di difesa o attuazione della Costituzione Italiana.
Noi parliamo di integrazione, completamento della Costituzione
perché così com'è formulata non riconosce al popolo la sovranità,
non attua quella democrazia integrale auspicata da Auriti
in quanto è carente della sovranità monetaria.
Non possiamo più tollerare una così colossale ingiustizia,
è ora che il Parlamento prenda posizione chiara e netta sul punto.
E' ora che chi sta operando per la difesa della Costituzione,
studiando anche gli atti dei lavori costituenti,
prenda in considerazione quanto intuì l'onorevole Romano nel 1947
e che fu enunciato in maniera scientifica nel campo del Diritto
dal prof. Giacinto Auriti.



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