“ Il Parlamento,
rimasto
estraneo a questi atti, che incidono nella vita del Paese,
viene
a trovarsi in un secondo tempo di fronte al fatto compiuto.
Penso
quindi che sia doveroso controllare l'emissione della carta moneta,
giacché
la fiducia nella moneta
è in
rapporto alla condotta più o meno seria del Governo.
Controllare
questa condotta è dovere dei Parlamenti.
Oggi
prevale la tendenza a tutto controllare,
anche
quando il controllo costituisce un intralcio.
Invece
per l'emissione della moneta
ci
si rimette alla prudenza dell'istituto di emissione.
Se
la moneta rappresenta in qualche modo la fiducia che si può riporre in un
popolo,
questo
ha il diritto ed il dovere
di
vigilare e controllare a mezzo dei suoi rappresentanti la nascita della moneta,
strumento
onnipotente ed onnipresente della vita economica del Paese. ”
- On. Romano -
Assemblea
Costituente
24
Ottobre 1947
Oggi, con l'avvento
dell'Unione Europea
che modificherà le
costituzioni degli Stati nazionali,
sentiamo ancora
parlare di difesa o attuazione della Costituzione Italiana.
Noi parliamo di integrazione, completamento della Costituzione
perché così com'è
formulata non riconosce al popolo la sovranità,
non attua quella democrazia integrale auspicata da Auriti
in quanto è carente
della sovranità monetaria.
Non possiamo più
tollerare una così colossale ingiustizia,
è ora che il Parlamento
prenda posizione chiara e netta sul punto.
E' ora che chi sta
operando per la difesa della Costituzione,
studiando anche gli
atti dei lavori costituenti,
prenda in
considerazione quanto intuì l'onorevole Romano nel 1947
e che fu enunciato in
maniera scientifica nel campo del Diritto
dal prof. Giacinto
Auriti.

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