Il problema è che i piccoli batuffolini colorati
la delizia di bambini e cuori teneri,
se sono maschi non servono a nulla.
Per le aziende agricole sono solo una voce di costo.
In Italia se ne ammazzano almeno 30 milioni all'anno, forse di più.
Il calcolo è un po' controverso ma non difficile
e riguarda soprattutto i piccoli delle cosiddette galline ovaiole.
Le pollastre addette alla produzione di uova
negli allevamenti italiani sono secondo le cifre ufficiali 42
milioni;
di solito campano 15/16 mesi in cui lavorano a tempo pieno
( la media è di poco più di 300 uova l'anno )
dopo di che diventano carne da tavola.
In pratica ogni anno
30/35 milioni di galline giovani sostituiscono le sorelle maggiori
e visto che la percentuale di nuovi nati
si distribuisce al 50% circa tra maschi e femmine,
gli allevatori devono fare ogni anno i conti con 30/35 milioni di
pulcini maschi.
[…]
Negli ultimi anni gli allevatori dell'Unione europea
hanno dovuto adeguarsi a nuove stringenti normative sulle gabbie degli
allevamenti :
addio a quelle tradizionali, via libera alle cosiddette gabbie
modificate o arricchite,
con più spazio per gli animali, mangiatoie più grandi, due abbeveratoi
e un nido.
« Ai produttori italiani queste modifiche sono costate 600 milioni di
euro »,
sospira Gagliardi.
La legislazione europea ha, però, una caratteristica :
lega ( spesso giustamente ) le mani ai produttori locali,
ma consente l'importazione di uova e prodotti collegati
da Paesi che utilizzano metodi e strutture vietate da noi.
Con tutti i relativi vantaggi di costo.
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