Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

giovedì 15 dicembre 2016

Breve storia della verità - 1

Breve storia della Verità - 1

Inizi

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Così esordisce Erodoto nel primo dei suoi nove libri :

" Ecco le ricerche di Erodoto di Alicarnasso, che egli pubblica
sperando di preservare dall’oblio le memorie di umani eventi,
e di impedire che le grandi, prodigiose imprese di Greci e di Barbari
perdano la gloria loro dovuta; e allo stesso tempo lasciare un ricordo
di quelle che furono le cause delle loro ostilità. "

Sembrerebbe un’introduzione come un’altra,
eppure rivela al lettore attento, e solo a lui,
il tratto che fa della cultura ellenica un unicum al mondo : l’amore per la verità.
Quel che spinse Erodoto a viaggiare, e a descrivere popoli e luoghi di Greci e di Barbari
fu una curiosità che non si incontra in altre culture.
Persiani, Cinesi e Orientali in generale, ragionano così :
noi siamo il centro, i migliori; i nostri vicini vengono secondi; i vicini dei nostri vicini, terzi;
e via dicendo.
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Storicamente l’approccio etnocentrico ha portato al rinchiudersi di una cultura in sé stessa,
senza voglia non solo di scoprire quello che possono offrire altre culture,
ma anche di offrire quello che la loro ha di suo.
È di memoria relativamente recente la riluttanza di Cinesi e Giapponesi
verso la forzata apertura dei loro porti
ad opera delle cannoniere britanniche e statunitensi durante il secolo XIX.

Possedere la verità vuol dire esser liberi, ma niente affatto sicuri.
La storia di Socrate fa al caso.

Il capo di accusa era che Socrate corrompesse la gioventù
affermando che gli Dei fossero del tutto irrilevanti.
Atene, invece, li considerava di suprema importanza per il mantenimento dell’ordine sociale.
Quale delle due parti aveva ragione ?

La risposta, paradossale per quanto sembri, è che avevano ragione tutte e due,
ma per motivi diversi.

Atene, come ogni sistema di governo, era al tanto
che senza una sanzione superiore le leggi non hanno forza coercitiva.
E queste forze erano gli Dei. Ma chi erano codesti Dei ?

Un’educazione piatta e deficiente non permette di far luce
su quello che fu l’Era delle Catastrofi, durata grosso modo dal XV al VII secolo a.C.
Le orbite dei pianeti, specialmente Venere e Marte, si avvicinavano ogni tanto alla Terra.
Quando a una certa distanza critica corrispondeva una differenza di voltaggio
anch’essa critica,
scoccava un arco voltaico che ionizzava tutto al suo passaggio,
obliterando popolazioni e territori lungo un arco di Grande Cerchio per diverse ore.
I popoli, terrorizzati, si rifugiavano in caverne, spesso artificiali,
per uscirne a passaggio (e rovina) avvenuti.
Ecco l’origine dell’idea ciclica della storia.
I dettagli si possono consultare altrove.[1]

Fermiamoci qui al fatto che al tempo di Socrate
la configurazione del Sistema Solare aveva raggiunto la presente Era di Tranquillità
da 300 anni, e che quindi l’antico terrore era effettivamente cessato.


Aveva quindi ragione il vecchio filosofo di beffarsi degli Dei,
ma senza niente da mettere al loro posto per garantire l’ordine sociale ateniese.
E dovette bere la cicuta.

Silvano Borruso
- da Accademia della Libertà -
continua

[1]
Chi legge Le Metamorfosi di Ovidio senza i paraocchi della squola gramsciana,
si rende conto di scorrere un vero catalogo di catastrofi naturali,
ammannito in linguaggio antropomorfico.

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