Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo più opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

Testo scorrevole

► Solo chi porta in sé l’Impronta si riconoscerà a vicenda. Segno lampante d’identificazione lasciato dalle cicatrici del Passato.

lunedì 12 dicembre 2016

Musica e cascate

Non tutto ciò che senti ne svela il contenuto.
 Non tutto ciò che sembra ... è.
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All’interno della sua Offerta Musicale,
scritta per Federico il Grande re di Prussia,
J.S.Bach si concesse il vezzo di inserire degli indovinelli musicali.
Uno dei più stravaganti è sicuramente il cosiddetto
Canone Eternamente Ascendente.

Si tratta di un canone a tre voci :
la voce più alta espone una variante del tema principale,
mentre sotto di essa
due voci forniscono un’armonizzazione basata su un secondo tema.
Di queste due voci, la più bassa esegue il suo tema in do minore
e la più alta lo stesso tema una quinta sopra.

La cosa interessante di questo canone
è il fatto che quando si conclude, o piuttosto sembra concludersi,
non è più in do minore ma in re minore !
In qualche modo
Bach è riuscito a cambiare la tonalità proprio sotto il naso dell’ascoltatore
in modo che il finale si leghi perfettamente con l’inizio.

Il processo può quindi essere ripetuto
arrivando questa volta alla tonalità del mi, e così via …
Queste modulazioni successive
conducono l’orecchio in regioni tonali sempre più lontane,
cosicché, dopo un certo numero di esse,
ci si aspetterebbe di trovarsi disperatamente lontani dalla tonalità di partenza
( come sembra allontanarsi l’acqua in Cascata di Escher ).
Eppure, come per magia, esattamente dopo sei di queste modulazioni
viene ristabilita la tonalità originale di do minore
 ( un po’ come in Salita e Discesa di Escher,
dove i monaci si ritrovano al punto di partenza ! ):
tutte le voci si ritrovano esattamente un’ottava sopra
e il pezzo si può interrompere in modo musicalmente compiuto
( ma allo stesso tempo paradossale ! )

Tratto da: Gödel, Escher
Bach : un'Eterna ghirlanda Brillante
di Douglas R. Hofstadter

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La cascata di Escher
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