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T. de Chardin :
" Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "

SAPERE AUDE ! ET SI OMNES EGO NON

venerdì 2 dicembre 2016

Sangue sacro e saliva profana


4 Dicembre 2016
L'esito di questo Referendum
sarà determinante per il destino prossimo
nostro e dei nostri figli
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Cessione della sovranità nazionale 
e adeguamento della Costituzione alla volontà della finanza.

" Si tratta di scegliere, non tra una formulazione o un’altra delle norme costituzionali,
ma tra due diverse idee di democrazia,
tra due sistemi economici e politici diversi e più propriamente
tra il sistema keynesiano (presupposto dalla vigente Costituzione),
che ci ha assicurato trenta anni di benessere nel secondo dopoguerra,
e il sistema neoliberista, che dagli inizi degli anni ottanta
si sta subdolamente infiltrando nella nostra legislazione democratica,
fino al punto di chiedere oggi una sostanziale modifica della Costituzione.

Sistema keynesiano e sistema neoliberista.

Si tenga presente che il neoliberismo
agisce sottilmente con attendismo e senza proclamazioni di principi.
Esso tenta, in buona sostanza
a sostituire al principio costituzionale della difesa della dignità della persona umana
il principio del massimo profitto degli speculatori finanziari,
ritenendo, erroneamente, che l’accentramento della ricchezza
e quindi l’annientamento della circolazione monetaria sia un bene da perseguire.
 In sostanza esso vuole l’arricchimento di pochi
e l’immiserimento di tutti gli altri.
Al contrario il sistema keynesiano,
al quale si ispirò Roosevelt per la soluzione della prima grave depressione degli anni trenta,
punta sulla redistribuzione della ricchezza,
spargendo su una larga fascia di lavoratori la ricchezza disponibile,
in modo che questi vadano ai negozi, i negozi chiedano alle imprese,
le imprese assumano e producano,
realizzando così un circolo virtuoso nel funzionamento dell’economia reale.
Il voto referendario, dunque,
è la scelta tra due sistemi di vita : 
mantenere il nuovo tipo di società,
in larga parte già attuato in modo subdolo e nascosto,
offrendo ad esso anche la tutela costituzionale,
oppure tornare all’economia keynesiana,
che ha ampiamente dimostrato di essere l’unico sistema economico
conforme a natura e foriero di benessere per tutti.
- Paolo Maddalena -
Giurista
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Nella relazione che accompagna il disegno di Legge di riforma costituzionale
si legge testualmente che questa riforma
risolverà tutti i problemi del Paese :
... l’esigenza di adeguare l’ordinamento interno
alla recente evoluzione della governance economica europea
e alle relative stringenti regole di bilancio ...” 
“... le sfide derivanti dalla internazionalizzazione delle economie
e dal mutato contesto della competizione globale ...” 
In altri termini
l’abrogazione del diritto dei cittadini di eleggere i senatori
e ... in buona misura ... i deputati
nonché il travaso di potere dal Parlamento al Governo
(che costituiscono il cuore e il nerbo della riforma)
vengono invocati per assicurare la migliore consonanza
ai diktat della Commissione europea ... della Bce e alle pretese dei mercati.
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Non fare che la saliva di politici prezzolati riesca ad intaccare
ciò che è costato lacrime e sangue a generazioni di italiani
che hanno creduto e credono
in ciò che sintetizza l'espressione : PATRIA.

Ricorda :

" Una nazione può sopravvivere ai suoi imbecilli
ed anche ai suoi ambiziosi,
ma non può sopravvivere al tradimento dall'interno.
Un nemico alle porte è meno temibile
perché mostra i suoi stendardi apertamente contro la città.
Ma per il traditore che si muove tra quelle, la porta è aperta,
il suo mormorio
si sposta dalle strade alle sale del governo stesso.
Perché il traditore non sembra un traditore.
Parla una lingua che è familiare alle sue vittime
ed usa il loro volto e le loro vesti,
appellando alle profondità del cuore umano.
Marcisce il cuore di una nazione;
lavora in segreto come un estraneo nella notte,
per abbattere i pilastri della nazione,
infetta il corpo politico in modo inesorabile. "

Marco Tullio Cicerone

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