Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

T. de Chardin :
" Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "

SAPERE AUDE ! ET SI OMNES EGO NON

giovedì 19 gennaio 2017

Breve storia della Verità - 4

Breve storia della Verità - 4

Difesa e Contrattacco



Chi ama, però, la verità, non si lascia intimidire,
come il bimbo nella favola di Andersen.
I re nudi sono oggi una fiumana,
ma solo chi sa di esser libero è in grado di gridarlo, tante volte quante sia necessario.

Cominciamo con la verità per sé.
Essa non è semplice conoscenza; questa ne è solo il primo stadio.
Il secondo è l’intelligenza,
cioè il capire che due o più elementi di conoscenza già acquisiti,
e che sembravano sconnessi,
in realtà fanno parte dello stesso insieme.

Chi fa una tale esperienza
si sentirà sempre meno invogliato a cercare soddisfazioni a livello animale o vegetativo :
userà queste nuove scoperte come piattaforme di lancio per altre, sempre nuove,
in un crescendo di gioia intellettuale inesauribile e del tutto incomunicabile,
ma divisibile con chi ne ha fatto delle simili, anche se in campi diversi.
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Il terzo stadio nell’avanzata verso la verità è la sapienza,
cioè l’avvertire che le verità possedute e da possedere formano una gerarchia,
e che quanto più alto è il livello raggiunto,
tanto più comprendente diventa l’intelligenza del resto.

Il triplo progresso di conoscenza-intelligenza-sapienza,
una volta cominciato, non finisce più.
Ci si rende sempre più conto che quanto più si conosce tanto più si ama,
così progredendo verso un fine oltre questo mondo.

Ecco quello che sembra perduto.
Cosa può fare chi intravede ciò che da sempre cerca,
ma senza aver ricevuto i mezzi per ottenerlo ?

Pietas

Il punto di inizio nel restaurare l’ordine perduto non può che partire da sé,
e non può che esserne la conoscenza.
Ma non si dà piena conoscenza di sé senza la virtù della pietà,
confusa dai più con la devozione, specialmente religiosa,
e per estensione con la bigotteria.

La pietà è la virtù che sovrasta la giustizia
quando il dovuto eccede le possibilità del debitore nella natura delle cose.
Si articola in tre componenti :

Pietà filiale,
cioè il rispetto per i genitori, datori della vita, impagabile su questa terra;

Patriottismo,
cioè rispetto per i componenti la stessa cultura,
che include accettare il passato, con le sue glorie ma anche con le sue vergogne;

Religione,
cioè rispetto per il Creatore,
sola attitudine che permette di essere penetrato dai sette livelli di essere,
tanto nel loro insieme (ammettere di essere radicalmente creatura) quanto singolarmente,
da quello della materia a quello divino
passando dal vegetale, animale, umano, angelico e santificante (grazia).

La pietas
conduce verso un’intelligenza sempre più profonda di sé stesso e del mondo circostante,
e pertanto ad una sempre maggiore capacità di vaglio di teorie
proposte come vere da chi opera nell’ordine cosmico.

La pietà fa notare che nel bel mezzo del caos che caratterizza il mondo moderno,
quattro realtà rimangono fisse ed immutabili :
a) la filosofia scolastica; b) la dottrina cattolica; c) il suolo e d) la tecnologia.
Qui ci occuperemo solo della prima.

Nonostante secoli di improperi ed epiteti avvilenti,
la filosofia delle Scuole mantiene la sua vitalità intatta.
È ancora capace di ordinare e definire,
scoprendo così le confusioni, separazioni e riduzioni che piagano il pensiero moderno;
e può ancora ridurre a sillogismo qualunque ragionamento,
confermandolo nel vero se obbedisce le regole della logica,
o sbugiardandolo nel caso contrario.

Non è necessario un trattato per dimostrare tutto ciò; pochi esempi basteranno.
Avendo confermato che la filosofia esiste per arrivare alla verità delle cose,
applichiamone i princìpi all’economia, la medicina, la fisica e il femminismo.

Silvano Borruso
- da Accademia della Libertà -
continua

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