Economia poetica
Tipografia Moderna, Rapallo, 1944
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e al sistema d’istruzione ricevuta fin dai primi anni di scuola.
( e in questo sono d’accordo con Aristotele e altri saggi dell’antichità, orientali e occidentali )
che le nostre conoscenze generali derivano dalle conoscenze particolari,
e che il pensiero s’impernia sulle definizioni delle parole.
tenendo nella mano chiusa un numero di piccoli oggetti,
come per esempio tre chicchi di orzo, un soldino, un bottoncino azzurro, un grano di caffè,
ovvero un chicco d’orzo, tre bottoni diversi ecc ...
poi si apre la mano un istante, e rinchiudendola subito,
si domanda al bambino cosa abbia veduto.
Poi per i ragazzi si fanno cose più complicate,
e finalmente ognuno sa come vengono fatte le proprie scarpe o il cappello.
E mi fu detto che, definendo le parole,
questa gente è arrivata a definire la loro terminologia economica,
col risultato che diverse iniquità della borsa e della finanza
sono scomparse dal paese perché nessuno ci si lascia più abbindolare.
o, meglio, la loro unica tassa, che cade sulla moneta stessa.
Perché su ogni biglietto del valore di cento,
sono costretti ad affiggere una marca del valore di uno, il primo giorno d’ogni mese.
E il governo, pagando le sue spese con moneta nuova,
non ha mai bisogno di imporre imposte,
e nessuno può tesorizzare questa moneta
perché dopo cento mesi essa non avrebbe alcun valore.
E così è risolto il problema della circolazione.
maggiori di quelli posseduti da generi come le patate, le messi e i tessuti,
il popolo è arrivato a giudicare i valori della vita in modo più sano.
Non adora la moneta come un dio,
e non lecca le scarpe dei panciuti della borsa e dei sifilitici del mercato.
E, naturalmente, non sono minacciati d’inflazione monetaria,
e non sono costretti a fare delle guerre a piacer degli usurai.
Di fatto questa professione, o attività criminale, è estinta nel paese dell’Utopia,
dove nessuno ha obbligo di lavorare più di cinque ore al giorno,
perché molte attività burocratiche sono eliminate dal sistema di vita.
Il commercio ha poche restrizioni.
Scambiano i loro tessuti di lana e di seta contro arachidi e caffè dalla loro Africa,
e i loro bovini sono così numerosi che il problema dei concimi si risolve quasi da sé.
Ma hanno una legge molto severa che esclude ogni surrogato da tutta la loro repubblica.
Dicono che è impossibile eliminare libri idioti, ma che ne è facile distribuire l’antidoto,
e questo fanno con un regolamento molto semplice.
Ogni libraio è costretto a tenere in vendita i libri migliori; ed alcuni di valore eccelso,
egli deve tenerli esposti in vetrina per qualche mese dell’anno.
E così potendo conoscere i libri migliori, poco a poco
le porcherie della « Nouvelle Revue Française » e quelle selezionate dal « London Times »
sono sparite dalle tavole delle signorine (maschi e femmine) più sciocche.
come nella mia gioventù io stimai la perizia nel tennis o nel calcio.
Di fatto fanno la gara dell’aratro, per saper chi può fare il solco con maggior precisione.
Per questo mi sentii troppo vecchio,
ricordando un giovane amico, preso anch’egli da questa passione arcaica,
che mi scrisse del suo primo jugero :
« pareva come se un maiale fosse passato sradicando. »
io m’addormentai sotto le stelle sabine,
meditando sugli effetti stupendi di queste modificazioni, in apparenza così piccine,
e meravigliandomi della distanza trascorsa
Ma per la traduzione inglese ho restaurato la prima metafora.
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