Dalla " maggior tutela " alla " tutela simile "
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La novità non sarà senza scossoni per i clienti delle società elettriche. Anzi.
Sui circa 37 milioni di utenti italiani, circa 24 milioni, quasi il 65%,
restano ancora in regime di maggior tutela.
Da un giorno all'altro dovranno occuparsi di cavarsela
in un mercato, che quanto a prezzi o condizioni, hanno dato quasi sempre per scontato.
La speranza degli ottimisti è che, come è accaduto per i telefonini,
la possibilità (e a questo punto la necessità) illimitata di scelta
si traduca in un abbassamento delle tariffe.
L'esperienza induce però alla cautela.
Un paio d'anni fa l'Autorità per l'energia rese noti i risultati delle rilevazioni
compiute sui clienti che avevano scelto il mercato libero.
In media spendevano il 20% in più di quelli che erano rimasti nella maggior tutela.
A prima vista un risultato sconfortante
su cui pesava senza dubbio la difficoltà di muoversi tra tariffe
e modulazioni di contratto complicate e poco trasparenti.
Molto spesso, poi, a provocare il cambio di contratto
erano offerte particolarmente allettanti, destinate, però, a finire nel tempo,
sostituite nei periodi successivi
da condizioni non particolarmente favorevoli se non penalizzanti.
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