Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo più opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

Testo scorrevole

► Solo chi porta in sé l’Impronta si riconoscerà a vicenda. Segno lampante d’identificazione lasciato dalle cicatrici del Passato.

martedì 7 febbraio 2017

Breve storia della Verità - 6

Breve storia della Verità - 6

Medicina e Verità


Si chieda a qualsiasi medico, generalista o specialista, di definire la salute.
Se risponde “ assenza di malattia 
siete in presenza di un seguace di Paracelso.

Se invece risponde “ ordine e armonia a tutti i livelli di corpo e anima
il soggetto è seguace di Ippocrate.

 Seguiamo prima gli insegnamenti di quest’ultimo
( che storicamente vennero molti secoli prima di quelli di Paracelso )
👇

Ippocrate (460-375 a.C.)
mantenne che le cosiddette “ malattie ” non sono che sintomi di disordine metabolico :
le sostanze tossiche prodotte durante il metabolismo
invece di essere espulse come dovrebbero,
vengono ritenute da un difettoso sistema emuntore.
L’intestino, i reni, i polmoni e la pelle non funzionano come dovrebbero.

I sintomi di malattia sono innumerevoli, e per di più infinitamente diversi.
Quelli della salute, al contrario, sono sette, facilmente gestibili.

Eccoli :

1. L’appetito vero, cioè da stomaco vuoto
( quello falso appare anche a stomaco pieno ma viziato : si beva acqua per farlo sparire )

2. Il sonno, tempestivo e profondo;

3. La defecazione, inodora
se si è digerito il 100% delle sostanze digeribili, completamente separate dalle scorie;

4. La minzione, che se registra un pH 8 è sintomo di salute perfetta;

5. La forma fisica, che permette di raddoppiare il ritmo cardiaco senza ansimare;

6. La sudorazione, inodora e libera.
Se la si impedisce con depilazioni o anti-perspiranti,
si rischia il cancro alla mammella, anche in uomini.

7. La chiusura delle ferite, praticamente istantanea.

Da ciò segue che nel momento in cui un sintomo di salute sparisce,
è tempo di prendere rimedi, senza i quali arriva la malattia.
Questa non è che la reazione del corpo
per liberarsi di tossine indebitamente ancora dentro di esso.
A non riuscirci, è una intossicazione crescente fino alla morte.

Questa visione olistica di salute/malattia ricevette un colpo mancino
ad opera di Teofrasto Bombasto von Hohenheim detto Paracelso (1493-1541),
che scoprì come fosse più facile ( e remunerativo )
trattare i sintomi con medicamenti vari piuttosto che le cause.
E da lì venne il montaggio correntemente conosciuto
come “ medicina ufficiale ” o “ moderna

I suo principio di base è che le malattie sono effetti di attacchi da microorganismi.
In un dibattito un tempo famoso
tra Louis Pasteur (1822-1895) e Antoine Béchamp (1816-1908),
quest’ultimo riuscì a convincere il primo
che “ il microorganismo è niente, il substrato è tutto 
ma troppo tardi, sul letto di morte.

La medicina moderna continua ad applicare cerotti sulle ferite, ritardandone la guarigione,
a uccidere cellule “ cancerogene ” con la chemioterapia, che uccide il 95% dei pazienti,
a darsi alla caccia di “ virus ”, “ batteri ” e altri microorganismi
credendoli “ cause ” di malattia,
e altre intraprese che sarebbe troppo lungo anche menzionare.
Se esaminasse i suoi principi alla luce della filosofia Scolastica,
scoprirebbe che la malattia, che è disordine e disintegrazione per definizione,
non può essere effetto di invasione da esseri viventi, che sono ordine e unità.
E ritornerebbe così alla saggezza di Ippocrate,
allontanandosi dalla follia di Paracelso, che morì a 48 anni
dopo aver bevuto un intruglio che si illudeva fosse elisir di chissà che cosa.

Silvano Borruso
- da Accademia della Libertà -

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FINE

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