Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

T. de Chardin :
" Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "

SAPERE AUDE ! ET SI OMNES EGO NON
Possano le riflessioni di questi giorni trasformarsi in “ricordi d’oro” del tuo domani e accompagnarti ogni giorno nel cammino del Nuovo Anno.

martedì 7 febbraio 2017

Breve storia della Verità - 6

Breve storia della Verità - 6

Medicina e Verità


Si chieda a qualsiasi medico, generalista o specialista, di definire la salute.
Se risponde “ assenza di malattia 
siete in presenza di un seguace di Paracelso.

Se invece risponde “ ordine e armonia a tutti i livelli di corpo e anima
il soggetto è seguace di Ippocrate.

 Seguiamo prima gli insegnamenti di quest’ultimo
( che storicamente vennero molti secoli prima di quelli di Paracelso )
👇

Ippocrate (460-375 a.C.)
mantenne che le cosiddette “ malattie ” non sono che sintomi di disordine metabolico :
le sostanze tossiche prodotte durante il metabolismo
invece di essere espulse come dovrebbero,
vengono ritenute da un difettoso sistema emuntore.
L’intestino, i reni, i polmoni e la pelle non funzionano come dovrebbero.

I sintomi di malattia sono innumerevoli, e per di più infinitamente diversi.
Quelli della salute, al contrario, sono sette, facilmente gestibili.

Eccoli :

1. L’appetito vero, cioè da stomaco vuoto
( quello falso appare anche a stomaco pieno ma viziato : si beva acqua per farlo sparire )

2. Il sonno, tempestivo e profondo;

3. La defecazione, inodora
se si è digerito il 100% delle sostanze digeribili, completamente separate dalle scorie;

4. La minzione, che se registra un pH 8 è sintomo di salute perfetta;

5. La forma fisica, che permette di raddoppiare il ritmo cardiaco senza ansimare;

6. La sudorazione, inodora e libera.
Se la si impedisce con depilazioni o anti-perspiranti,
si rischia il cancro alla mammella, anche in uomini.

7. La chiusura delle ferite, praticamente istantanea.

Da ciò segue che nel momento in cui un sintomo di salute sparisce,
è tempo di prendere rimedi, senza i quali arriva la malattia.
Questa non è che la reazione del corpo
per liberarsi di tossine indebitamente ancora dentro di esso.
A non riuscirci, è una intossicazione crescente fino alla morte.

Questa visione olistica di salute/malattia ricevette un colpo mancino
ad opera di Teofrasto Bombasto von Hohenheim detto Paracelso (1493-1541),
che scoprì come fosse più facile ( e remunerativo )
trattare i sintomi con medicamenti vari piuttosto che le cause.
E da lì venne il montaggio correntemente conosciuto
come “ medicina ufficiale ” o “ moderna

I suo principio di base è che le malattie sono effetti di attacchi da microorganismi.
In un dibattito un tempo famoso
tra Louis Pasteur (1822-1895) e Antoine Béchamp (1816-1908),
quest’ultimo riuscì a convincere il primo
che “ il microorganismo è niente, il substrato è tutto 
ma troppo tardi, sul letto di morte.

La medicina moderna continua ad applicare cerotti sulle ferite, ritardandone la guarigione,
a uccidere cellule “ cancerogene ” con la chemioterapia, che uccide il 95% dei pazienti,
a darsi alla caccia di “ virus ”, “ batteri ” e altri microorganismi
credendoli “ cause ” di malattia,
e altre intraprese che sarebbe troppo lungo anche menzionare.
Se esaminasse i suoi principi alla luce della filosofia Scolastica,
scoprirebbe che la malattia, che è disordine e disintegrazione per definizione,
non può essere effetto di invasione da esseri viventi, che sono ordine e unità.
E ritornerebbe così alla saggezza di Ippocrate,
allontanandosi dalla follia di Paracelso, che morì a 48 anni
dopo aver bevuto un intruglio che si illudeva fosse elisir di chissà che cosa.

Silvano Borruso
- da Accademia della Libertà -

Precedente...

FINE

Torna all’inizio del post

Nessun commento: