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giovedì 23 febbraio 2017

La meraviglia cosmica

Saggezza divina e Natura celeste


“ La scienza
conduce l’uomo lontano dal concetto di “creazione” e dalla sfera della Trascendenza ?
I presupposti della filosofia scolastica sono crollati dinnanzi al suo progresso ?
Non v’è più spazio per la ricerca e per il rinvenimento di quel Più,
di quella eccedenza di significato che permea la realtà ?
Infine, ipotesi cosmologiche come quella del Big Bang
e articoli di fede come quello della creazione dell’Universo dal nulla
sono stati ormai posti in una contraddizione insolubile ?

Questi, ed altri, gli interrogativi affrontati nel testo.
Sulla base di considerazioni filosofiche
nonché con l’ausilio di alcune scoperte della scienza naturale del XX secolo
e di geniali intuizioni di alcuni suoi protagonisti,
è desiderio dell’Autore
mostrare come l’uomo non solo non abbia ancora carpito il senso profondo,
più misterioso e recondito, della Natura
– ammesso che egli possa anche soltanto pretendere di farlo,
come nel caso della tanto sospirata “ teoria del tutto ” ( theory of everything ) –
ma come le molteplici questioni scientifico-naturali ancora ( momentaneamente ? ) insolute
rendano più che mai appassionante quell’approccio aristotelico di meraviglia e curiosità
nei confronti dello studio della Natura,
studio che nel contempo rende evidente l’inesauribile maestria del suo Artefice.

Da qui, l’inevitabilità di un titolo che enfatizzasse la magnificenza della creazione
e ponesse in risalto la razionalità e l’ordine in essa riscontrabili.”
- dalla quarta di copertina -

Mauro Stenico
LA MERAVIGLIA COSMICA
Saggezza divina e Natura celeste
Solfanelli Editore
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“... infatti esistono cose che prima non c’erano e poi non ci sono più, sono contingenti.
Se tutto fosse contingente vorrebbe dire che tutto ciò che esiste può non essere.
Questo significa che ci può essere un momento in cui non c’è nulla,
ma non ci spiegherebbe perché adesso c’è qualcosa.
Non c’è quindi mai stato un momento in cui non c’era niente :
se c’è qualcosa significa che non tutto è contingente, c’è almeno un ente che è necessario,
cioè che non può non essere e questo lo chiamiamo Dio. ”

- san Tommaso d'Aquino -

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