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sabato 22 aprile 2017

Espianti e trapianti

Il dopo e il prima

[...]
In realtà questo aspetto non mi preoccupava affatto,
almeno così pensavo;
invece, forse, era un condizionamento inconscio,
ma tante volte mi sono trovata, poi, a chiedermi
se tante reazioni post-trapianto
non fossero dovute alla parte di un’altra persona che oggi è dentro di me.
So che le correnti di pensiero in merito sono contrastanti :
alcuni medici sostengono che gli organi non hanno memoria
per cui non c’è un condizionamento diretto tra il donatore e il trapiantato,
altri sostengono che scientificamente dovrebbe essere così, ma che,
di fatto, cosa accade realmente, caso per caso, in ogni organismo,
sia per gli aspetti fisici che psicologici,
questo non sono in grado di dimostrarlo.
[...]
- Emanuela Mazza -
QUANDO TI SVEGLI
Storia di un trapianto di fegato
Armando Editore
pg. 48/49
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A prescindere da cosa ognuno possa pensarne al riguardo
la donazione dei propri organi
è vincolata da un consenso o da un diniego dichiarato
espresso dal soggetto quando è in vita.
La stragrande maggioranza degli individui però
sa poco o nulla riguardo l’espianto a cuore battente.


Ciò premesso
personalmente rispetto e stimo la scelta di chi
- in piena conoscenza e coscienza -
dona parti del proprio corpo per salvare un altro essere umano.

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Tuttavia ...

Il pericolo più grave per la libertà
risiede nella continua e silenziosa erosione dei diritti del singolo
di cui non ci si accorge
perché profondamente nascosta nell’ovvietà del sacrificio.
Come quello richiesto, tacitamente,
di cedere il proprio corpo agli esperimenti della scienza,
in nome del progresso. “ 

Scrisse nel 2008 :

La Chiesa ha commesso un tragico errore
dando il massimo incitamento ai trapianti
perché in pratica ha annullato il significato di unicità della persona
… di fatto ha annullato il significato della morte.
Ha tolto così le basi stesse dalle quali sono nate le religioni
e soprattutto le basi del cristianesimo. ”

L’Uomo ha perduto il diritto a questa definizione
e si è consegnato al potere di una commissione
di pochi sostituti della onnipotenza di chi governa …
Le conseguenze della perdita del sapere sulla morte
sono devastanti e comportano l’annientamento dell’individuo.
Annientamento di fronte ai medici, di fronte allo Stato,
di fronte al possesso di sé stesso
e della sicurezza di poter vivere in mezzo agli altri.

- Ida Magli -
I TRAPIANTI - OMICIDI DI STATO 
Il Giorno 31 Ago 1999 
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E se la realtà imprevista si manifesta a posteriori
e non corrisponde a quella acclarata ?

La notizia 

Inoltre sembrerebbe che ...
il cervello del paziente deceduto continui a funzionare per otre 10 minuti.

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