Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo più opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

Testo scorrevole

► Solo chi porta in sé l’Impronta si riconoscerà a vicenda. Segno lampante d’identificazione lasciato dalle cicatrici del Passato.

mercoledì 26 aprile 2017

Il monaco e il gatto sul cuscino

Il monaco e il gatto sul cuscino

Un monaco aveva l’abitudine di meditare nel tempio per lunghe ore.
I discepoli lo seguivano in rispettoso silenzio ed attendevano.
Guardavano, pensavano, cercavano di capire.
Un giorno arrivò un gatto, che dopo aver girato timoroso per gli angoli,
 si accovacciò ai piedi del monaco.
 Il monaco lo accarezzò.
La scena si ripeteva giornalmente oramai da diversi mesi.

Con il sopraggiungere della stagione fredda,
un discepolo pose un cuscino vicino al monaco pensando di fare cosa gradita al gatto.
Un altro discepolo pensò ad un atto di servilismo verso il monaco per ingraziarselo.
Uno pensò che era uno spreco.
Un altro che era un gesto di compassione verso un essere senziente.

Passò un periodo di tempo ed il gatto morì.
Certi di fare una cosa gradita al monaco portarono un altro gatto
e lo posero sul cuscino.
Il monaco lo accarezzò.

Passò altro tempo ed il monaco morì.
Un discepolo prese il posto del monaco
e iniziò a meditare nello stesso posto in memoria del maestro.
Il gatto seguitava a venire ed il monaco ad accarezzarlo.

Passo tanto tempo ed il cuscino venne sostituito con uno simile.
Passò molto tempo …

Ora in quel tempio tutti sanno
che per meditare ci vuole un cuscino, un gatto e che bisogna accarezzarlo.
Un giorno arrivò un nuovo discepolo
e chiese perché nel tempio ci fosse un cuscino ed un gatto.
Nessuno gli seppe rispondere.

Uno gli disse che quella era la regola, un altro gli rispose che era un atto di fede,
un altro aggiunse che era consuetudine,
un altro urlò che era offensivo porsi domande su un rituale,
altri tacquero e se ne andarono.

Il nuovo discepolo
andò a cercare un monaco che conoscesse il significato dei riti che compiva.
Ne trovò uno che sapeva meditare senza cuscini e gatti.
Un monaco che quando terminava la meditazione,
si sedeva su un cuscino, prendeva il gatto in grembo e lo accarezzava.

Trovò il Maestro che cercava,
uno che discorreva con lui e gli spiegava le cose.
Le stagioni passarono
e i discepoli del discepolo ora portano avanti la conoscenza della Tradizione
con consapevolezza e non temono le domande.

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