Il monaco e il gatto sul cuscino
Un monaco aveva
l’abitudine di meditare nel tempio per lunghe ore.
I discepoli lo seguivano
in rispettoso silenzio ed attendevano.
Guardavano, pensavano,
cercavano di capire.
Un giorno arrivò un
gatto, che dopo aver girato timoroso per gli angoli,
si accovacciò ai piedi del monaco.
Il monaco lo accarezzò.
La scena si ripeteva
giornalmente oramai da diversi mesi.
Con il sopraggiungere
della stagione fredda,
un discepolo pose un
cuscino vicino al monaco pensando di fare cosa gradita al gatto.
Un altro discepolo pensò
ad un atto di servilismo verso il monaco per ingraziarselo.
Uno pensò che era uno
spreco.
Un altro che era un gesto
di compassione verso un essere senziente.
Passò un periodo di tempo
ed il gatto morì.
Certi di fare una cosa
gradita al monaco portarono un altro gatto
e lo posero sul cuscino.
Il monaco lo accarezzò.
Passò altro tempo ed il
monaco morì.
Un discepolo prese il
posto del monaco
e iniziò a meditare nello
stesso posto in memoria del maestro.
Il gatto seguitava a
venire ed il monaco ad accarezzarlo.
Passo tanto tempo ed il
cuscino venne sostituito con uno simile.
Passò molto tempo …
Ora in quel tempio tutti
sanno
che per meditare ci vuole
un cuscino, un gatto e che bisogna accarezzarlo.
Un giorno arrivò un nuovo
discepolo
e chiese perché nel
tempio ci fosse un cuscino ed un gatto.
Nessuno gli seppe
rispondere.
Uno gli disse che quella
era la regola, un altro gli rispose che era un atto di fede,
un altro aggiunse che era
consuetudine,
un altro urlò che era
offensivo porsi domande su un rituale,
altri tacquero e se ne
andarono.
Il nuovo discepolo
andò a cercare un monaco
che conoscesse il significato dei riti che compiva.
Ne trovò uno che sapeva
meditare senza cuscini e gatti.
Un monaco che quando
terminava la meditazione,
si sedeva su un cuscino,
prendeva il gatto in grembo e lo accarezzava.
Trovò il Maestro che
cercava,
uno che discorreva con
lui e gli spiegava le cose.
Le stagioni passarono
e i discepoli del
discepolo ora portano avanti la conoscenza della Tradizione
con consapevolezza e non temono le domande.
Nessun commento:
Posta un commento