Libera traduzione personale e adattamento dell'originale
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Dio forte
che facesti roteare e mantenere il loro corso
alle stelle più lontane
ricordati di me.
Tutte le sbarre del senso e del fato
terribile mi stringono.
Lassù in alto, lassù, sulle tue cime, sopra
il mio capo,
quelle sommità impassibili gelano;
laggiù, al di là di quegli alberi,
le acque impassibili e spettrali chiamano.
le acque impassibili e spettrali chiamano.
La fame incombe e non possiedo pane.
E nella zucca vuota non ho vino.
Certo m’inseguono i passi dei morti
che si strascinano morbidi, presso, molto presso
ai miei piedi.
Viene la tenebra. Il guado ho perduto.
Su tutte le cose della creazione vi è cambiamento.
Le rocce, Signore, hanno facce maligne.
Orrendamente sono prese dal terrore.
Ricordati di me.
Gli spazi immani e vani dell’Inferno si
dilatano tutto intorno.
Tu, Emanuele, forte amico delle anime
redimi dalla terra maledetta, me.
La lunga china di giorni consunti,
alla fine mi hanno condotto qui, a questi.
Ricorda che ricolmai di lodi le strade dubbie
ed insensate
verso un’eterna città.
Lanciai la sfida e mantenni la fede.
Camminai da solo sul sentiero sanguinante; la
tenebra sopraggiunge.
Sta' accanto al mio fantasma, e offrimi un rifugio,
Dio Onnipotente.
Dio Onnipotente.
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