Ovvero la necessità democratica elettorale futura.
( Capisca chi la vuol capire )
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( Capisca chi la vuol capire )
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Un Paese giovane, ancora alla ricerca di sé stesso,
che ancora deve sanare il divario tra Nord e Sud,
tra secessionisti di confine ed il riconoscimento di un inno
e di una bandiera nazionale,
in cui ancora dobbiamo integrarci tra noi, figuriamoci.
Un popolo
che si sente unito davanti all’Italia che gioca per la
qualificazione agli europei.
Un Paese
che ancora deve fare i conti con i vecchi italiani
e che ora, già ne fabbrica di nuovi.
[...]
Disfatta l’italia ora
bisogna disfare gli italiani,
perché la nazionalità
s’indossa come un vestito, si sceglie su un catalogo.
Se la coesione sociale è
un problema serio, la governabilità è sempre a rischio,
i poveri ci sono sempre
stati, l’Italia inizia a diventare un lontano ricordo
ed in questo paese,
indiscutibilmente, oltre alle belle giornate di sole,
alla pasta col pomodoro,
al mare azzurro e alla pizza con i frutti di mare,
si sta decisamente male,
conviene aprire all’internazionalizzazione.
L’ultima italianità
rimarrà chiusa in uno stereotipo e nell’eco lontano,
rimbombante delle note di
Domenico Modugno,
delle parole di Dante :
“ Sempre la confusion de le persone principio fu del mal de la cittade. ”
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" L'italianità È una cosa seria : questione di identità e cultura. "
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