Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

domenica 24 giugno 2018

Il bisogno di pensare

L'Amore e il pensiero

L'IO e l'Ego, il Bene e il Male

[...]
Analizzando più da vicino il pensiero in quanto vertice del processo cognitivo,
occorre dire che vi sono due disposizioni fondamentali del pensare :
quella volta alla costruzione, la cosiddetta pars construens,
e quella volta alla distruzione, la cosiddetta pars destruens. (...)
 La dimensione costruttiva del pensiero
è rappresentata dal logos che vuole logica e che produce saggezza e sapienza.
Il pensiero come logos-logica si esercita mediante verbi quali
osservare, ponderare, considerare, riconsiderare, analizzare, riflettere, meditare.
A volte il pensiero come logos diviene sorgivo, come ispirato,
e in questi rari momenti riproduce la logica della creazione, genera creatività;
i verbi che in questo caso lo rappresentano sono intuire, ideare, scoprire, creare.
La dimensione distruttiva del pensiero
è rappresentata dal caos che vuole scompaginare la logica ...
[...]
Tale forma di pensiero si esplica mediante verbi quali criticare, disapprovare,
investigare, attaccare, contestare, stigmatizzare, stroncare, demolire. (...)
Esiste la possibilità di orientare il desiderio dell'Io
senza identificarlo con la voracità dell'Ego ?
È possibile desiderare senza bramare ?
Esiste la possibilità di non obbedire a nulla di esteriore e al contempo però
di essere in grado di dire di sì alle esigenze della giustizia
anche quando ci risultano scomode, per non dire sconvenienti ? (...)
Nel cercare di camminare lungo il sottile crinale a cui rimandano le domande appena poste
intravedo una dimensione della vita della mente, e conseguentemente dell'esistere,
di cui la tradizione parla in termini di idea
e che io intendo presentare mediante l'immagine simbolica dell'amore celeste.
[...]
La differenza tra la forza dell'amore e quella dell'odio
è analoga a quella tra un bambino che costruisce castelli di sabbia
e un bambino invidioso che glieli sa solo distruggere :
il primo esiste e lavora per sé, il secondo ha senso in funzione dell'altro.
A proposito di lavoro,
è noto che secondo la fisica la materia non è altro che energia solidificata,
quindi tutto quello che vediamo e tocchiamo è risolvibile nell'energia.
Energia viene dal greco energheia,
termine formato dalla preposizione en, che significa «in»,
e dal sostantivo ergon, che significa «atto, opera, lavoro » :
 quindi energia etimologicamente significa «in atto», «all'opera», «al lavoro».
E se tutto è energia, tutto lavora.


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