Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo più opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

Testo scorrevole

► Solo chi porta in sé l’Impronta si riconoscerà a vicenda. Segno lampante d’identificazione lasciato dalle cicatrici del Passato.

giovedì 6 dicembre 2018

Campo di battaglia metafisico

Nel cuore dell'uomo

Il male è la tragedia dell’umanità.
Che nella vita dell’uomo esso abbia una potenza così dirompente
e una presenza così vistosa
è impressionante.
La sua incidenza è così profonda che ci si domanda
come siano potute sorgere e durare concezioni ottimistiche
inneggianti ai progressi dell’umanità e fiduciose nella realizzazione d’un mondo perfetto.
Ma il male non è circoscritto all’uomo :
esso attinge anche la divinità, è una tragedia anche divina.
La lotta fra bene e male ha allora un carattere universale :
è una grandiosa vicenda cosmica, che coinvolge il tempo e l’eternità,
la storia e la trascendenza, il corso dei secoli e la loro totalità.
Essa si svolge anzitutto nell’animo dell’individuo,
come senza pregiudizio dei suoi aspetti universali ricorda Dostoevskij :
« Satana lotta con Dio, e il loro campo di battaglia è il cuore degli uomini ».
Nessuno come Dostoevskij ha saputo rendere la tragica situazione dell’uomo
come sede della lotta fra bene e male.
Egli parla di nature vaste, tali da contenere in sé tutti i contrasti possibili
e da contemplare contemporaneamente i due abissi :
« l’abisso che è al di sopra di noi, quello dei supremi ideali,
e l’abisso che è sotto di noi, quello della più abietta degradazione ».



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