Nel cuore dell'uomo
Il male è la tragedia dell’umanità.
Che nella vita dell’uomo esso abbia una potenza così dirompente
e una presenza così vistosa
è impressionante.
La sua incidenza è così profonda che ci si domanda
come siano potute sorgere e durare concezioni ottimistiche
inneggianti ai progressi dell’umanità e fiduciose nella realizzazione d’un mondo perfetto.
Ma il male non è circoscritto all’uomo :
esso attinge anche la divinità, è una tragedia anche divina.
La lotta fra bene e male ha allora un carattere universale :
è una grandiosa vicenda cosmica, che coinvolge il tempo e l’eternità,
la storia e la trascendenza, il corso dei secoli e la loro totalità.
Essa si svolge anzitutto nell’animo dell’individuo,
come senza pregiudizio dei suoi aspetti universali ricorda Dostoevskij :
« Satana lotta con Dio, e il loro campo di battaglia è il cuore degli uomini ».
Nessuno come Dostoevskij ha saputo rendere la tragica situazione dell’uomo
come sede della lotta fra bene e male.
Egli parla di nature vaste, tali da contenere in sé tutti i contrasti possibili
e da contemplare contemporaneamente i due abissi :
« l’abisso che è al di sopra di noi, quello dei supremi ideali,
e l’abisso che è sotto di noi, quello della più abietta degradazione ».
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