Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo più opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

Testo scorrevole

► Solo chi porta in sé l’Impronta si riconoscerà a vicenda. Segno lampante d’identificazione lasciato dalle cicatrici del Passato.

mercoledì 30 gennaio 2019

Isè e la Gosta

Isè e la Gosta

Due rami dello stesso tronco

Era la coppia più stravagante del paese, quella di Isè e la Gosta.
Lui, cantastorie per passione e sarto per professione,
lei perpetua senza convinzione e scolabicchieri per disperazione.
Erano improvvisamente invecchiati, quando la loro bambina non si era più risvegliata.
Imbiancati, ingobbiti, rimpiccioliti. Ma sempre insieme.
Isè perso nelle sue fole, con una schiera di bambini al seguito;
la Gosta naufraga in un mare di vino, rubato a don Leonildo
o elemosinato all’osteria di quel paese sperduto nelle Apuane.
Ma arrivò quel 7 novembre.
Il destino della Gosta era segnato :
l’aspettava il ricovero per vecchi, laggiù nella città dove un giorno si era smarrita
e dove non voleva più tornare.
Bussarono. Lei andò ad aprire già barcollante.
Si trovò davanti due giovani sconosciuti, tutti vestiti di bianco.
Stupita, ma felice :
erano due angeli che l’avrebbero accompagnata dalla sua bimba.
Piovigginava quando la Gosta, seguita dal suo Isè,
attraversò le strade del paese, che si stava svegliando.
Salutò con un ultimo sguardo la piazza, le case, la chiesa, l’osteria e chinò il capo.
Ma quando vide l’ambulanza, urlò la sua disperazione,
anche quella sopita per tutta una vita.
La trascinarono via.
Lei chiamava a gran voce il suo Isè
che le accarezzava il viso bagnato di pioggia e di pianto.
Improvvisamente lui afferrò il bastone
e incominciò a colpire chi osava avvicinarsi alla sua Gosta.
Li portarono via abbracciati. Insieme.
Erano ormai due rami dello stesso tronco.

- Nedda Mariotti Giromella -
Ripreso da :
Corriere Cultura 22/10/2017