Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

martedì 1 gennaio 2019

Riflessioni per l'inizio del nuovo anno

Riflessioni per l'inizio del nuovo anno

Oltre i brindisi e i fuochi d'artificio

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E se Mauro Corona non basta ... ecco aggiunto uno stralcio
ripreso dalla conversazione di Paolo Repetto tenuta nell'Aprile 2017
presso il CUP ( Centro Universitario del Ponente )
nell’ambito del corso di Storia delle Idee

- Paolo Repetto -
edito in Lerma - Giugno 2017
per i Tipi dei Viandanti delle Nebbie
[...]
Ogni mattina, appena sveglio, premo un interruttore. Si accende la luce.
Mi alzo ed entro in bagno, apro un rubinetto e faccio scorrere acqua
calda o fredda, a piacimento, e pulita.
Passo poi in cucina, schiaccio un pulsante, si avvia la fiammella del gas sotto la caffettiera.
Tutti questi gesti li compio in automatico, ancora annebbiato dal sonno,
ma qualche volta mi accade anche di sorprendermi.
Se davvero siamo una società di imbecilli, mi chiedo
com’è possibile che l’interruttore della luce e l’erogatore del gas continuino a funzionare ?
👇
Magari subito dopo vado a sedere sul terrazzino, per fumare la prima sigaretta
in attesa del gorgoglio della caffettiera; oppure, specie in inverno
mi capita di attivare il telecomando
per conoscere i risultati sportivi del giorno precedente
o per aggiornarmi sugli ultimi scandali politici :
e allora scatta una contro-riflessione, di segno diametralmente opposto.
Ma la sostanza della domanda rimane.
E la risposta non può essere che una :
ci saranno senz’altro molti imbecilli, e i monopoli di stato li assecondano
o la televisione te li porta direttamente in casa
ma è evidente che ci sono anche molti che con il loro contributo
piccolo o grande che sia, fanno funzionare il mondo in un certo modo.
[...]
La mia mattinata però non è finita.
Scendendo in strada con le borse dei rifiuti, diligentemente differenziati
e trovando al solito i cassonetti completamente intasati
non posso fare a meno di ripensare a come si viveva a casa mia fino a sessant’anni fa.
L’organico non costituiva un problema, per maiali e galline era una vera festa
e comunque si buttava davvero poco, nessun prodotto ha mai avuto il tempo di scadere
( la scadenza non era segnata sull’involucro, ma segnalata al massimo dall’odore ).
La plastica non c’era, così come le lattine e i contenitori in alluminio
la carta era preziosissima per accendere la stufa.
Il vetro era a rendere, quello del latte ( ma a casa mia neppure quello )
o a riutilizzare, quello di fiaschi e bottiglie.
Non esisteva neppure il problema degli ingombranti :
non c’era mobilio da buttare, per male in arnese che fosse era comunque di legno
e si trasformava direttamente in calore : lavatrici e frigoriferi e televisori erano di là da venire
le biciclette passavano di padre in figlio
ogni pezzo di ferro trovava un suo utilizzo, magari il più impensato ed ingegnoso.
Lo stesso valeva per l’indifferenziato : vestiario e calzature.
All’erba del giardino provvedevano i conigli.
Ci risiamo.
Ho appena finito di pensare che in fondo le cose non sono andate ultimamente così male
e che quindi la stupidità non ha affatto trionfato, e già tornano i dubbi.
Ora, non si tratta di fare l’elogio del tempo che fu, ma forse
una relazione tra la polluzione attuale e l’aumento esponenziale dell’imbecillità esiste.
Forse davvero ci siamo spinti troppo avanti
e non siamo già più in grado di governare gli effetti delle nostre innovazioni.
E allora la tesi di Aprile tanto peregrina magari non è :
l’umanità, almeno come specie, almeno sul piano della sopravvivenza biologica
forse possono salvarla solo gli imbecilli.
O forse, e anche questo non è così improbabile, la cancelleranno una volta per tutte
e chiuderanno l’anomalia creatasi quattro o cinque milioni di anni fa.
Nell’uno e nell’altro caso, è consolante sapere che non ci saremo.

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... e giusto per stemperare un poco ...


Sereno 2019 !
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