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domenica 30 giugno 2019

Cantico alla Terra

Un profetico avverarsi

Testo originale integrale della lettera del capo indiano Seattle della tribù Suquamish 
inviata all’allora Presidente degli Stati Uniti, Franklin Pierce.


Quando il Gran Capo di Washington
manda a dire che desidera acquistare la nostra terra
egli chiede molto da noi.
Il Gran Capo manda a dire che ci riserverà un’area
in modo che noi possiamo vivere comodamente.
Egli sarà il nostro padre e noi saremo suoi figli.

Così noi consideriamo la vostra offerta di comprare la nostra terra.
Ma non sarà facile.
Perché questa terra è sacra per noi.
Questa acqua scintillante, che scende nei ruscelli e nei fiumi
non è solo acqua ma il sangue dei nostri antenati.
Se vi vendiamo la terra, dovrete insegnare ai vostri figli che è sacra
e che ogni immagine spirituale riflessa nella chiara acqua dei laghi
parla di avvenimenti e ricordi nella vita del mio popolo.
 Il mormorio dell’acqua è la voce del padre di mio padre.
I fiumi sono nostri fratelli, spengono la nostra sete.
I fiumi trasportano le nostre canoe, e alimentano i nostri figli.

Se vi vendiamo la nostra terra, dovrete ricordarvi di insegnare ai vostri bambini
che i fiumi sono nostri fratelli, e vostri, e che dovrete d’ora innanzi
riservare ai fiumi tutte le gentilezze che riservereste a ogni fratello.
Sappiamo che l’uomo bianco non comprende il nostro modo di pensare.
Un pezzo di terra è per lui uguale a quello vicino
perché egli è lo straniero che viene di notte
e prende dalla terra tutto ciò di cui ha bisogno.
 La sua avidità divorerà la terra e lascerà dietro a sé solo il deserto.

I nostri modi di pensare sono diversi dai vostri.
La vista delle vostre città fa male agli occhi dell’uomo rosso
forse perché l’uomo rosso è un selvaggio e non capisce.
Non c’è luogo tranquillo nella città dell’uomo bianco.
Nessun luogo per ascoltare l’aprirsi delle foglie in primavera
o il fruscio delle ali di un insetto.
Ma può darsi che questo sia perché io sono un selvaggio e non capisco.
Già il solo fracasso sembra un insulto alle orecchie.
E come si può chiamare vita
se non si riescono ad ascoltare il grido solitario del caprimulgo
e le discussioni delle rane di notte attorno ad uno stagno ?

Io sono un uomo rosso e non capisco.
L’indiano preferisce il sommesso suono del vento che increspa la superficie dello stagno
e l’odore del vento stesso, purificato da una pioggia di mezzogiorno o profumato dai pini.
L’aria è preziosa per l’uomo rosso, perché tutte le cose dividono lo stesso respiro
la bestia, l’albero, l’uomo, tutti dividono lo stesso respiro.
L’uomo bianco non sembra notare l’aria che respira.
Come un uomo in agonia da molti giorni egli è insensibile alla puzza.

Ma se vi vendiamo la nostra terra,
dovrete ricordare che l’aria divide il suo spirito con tutta la vita che sostiene.
Il vento che diede al nostro avo il suo primo respiro, riceve anche il suo ultimo respiro.
E se vi venderemo la nostra terra
dovete tenerla separata e considerarla come un posto
dove persino l’uomo bianco possa andare a sentire il vento addolcito dai fiori di prateria.

Così considereremo la vostra offerta di acquistare la nostra terra.
Se decideremo di accettare, io porrò una condizione :
l’uomo bianco dovrà trattare le bestie di questa terra come sue sorelle.
Io sono un selvaggio e non capisco altri modi.

Cosa è un uomo senza le bestie ?
Se tutte le bestie se ne fossero andate
l’uomo morirebbe di grande solitudine e di spirito
perché qualunque cosa succeda alle bestie, presto succede all’uomo.
Tutte le cose sono collegate.
Dovrete insegnare ai vostri bambini che la terra sotto ai loro piedi
è la cenere dei nostri avi.
Affinché essi rispettino la terra
dite ai vostri bambini ciò che noi abbiamo insegnato ai nostri bambini :
che la terra è nostra madre.
Qualunque cosa succede alla terra, succede ai figli della terra.
Se gli uomini sputano sulla terra, sputano su se stessi.

Questo noi sappiamo.
la terra non appartiene all’uomo ma l’uomo appartiene alla terra.
Questo noi sappiamo.
Tutte le cose sono collegate come il sangue che unisce una famiglia.
Tutte le cose sono collegate.
Qualunque cosa succede alla terra succede ai figli della terra.
L’uomo non ha tessuto la trama della vita: egli è un filo.
Qualunque cosa egli faccia alla trama egli lo fa a se stesso.

Anche l’uomo bianco, il cui Dio cammina e parla con lui da amico
non può essere esonerato da destino comune.
Potremmo essere fratelli, dopotutto. Vedremo.
Noi sappiamo una cosa che l’uomo bianco potrebbe scoprire un giorno :
il nostro Dio è lo stesso Dio.
Ora potreste pensare che voi lo possediate come desiderate possedere la nostra terra
ma non potete.
Egli è il Dio dell’uomo
e la Sua misericordia è uguale per l’uomo rosso e per l’uomo bianco.
 Questa terra è per lui preziosa
e trattarla male è accumulare disprezzo sul suo Creatore.
Anche i bianchi dovranno passare, forse prima di tutte le altre tribù.
Contaminate il vostro letto è una notte soffocherete nei vostri rifiuti.
Ma nel vostro perire voi splenderete
incendiati dalla forza del Dio che vi ha portato su questa terra
e per qualche speciale scopo vi ha dato il dominio su questa terra e sull’uomo rosso.

Questo destino è per noi un mistero
perché noi non sappiamo quando i bufali saranno tutti massacrati, i cavalli dominati
gli angoli segreti della foresta appesantiti con l’odore di molti uomini
e la vista delle colline opulente deturpata dai cavi.

Dov’è il boschetto ? Sparito. Dov’è l’aquila ? Sparita.
La fine della vita è l’inizio della sopravvivenza.

Capo Seattle -

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