Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo più opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

Testo scorrevole

► Solo chi porta in sé l’Impronta si riconoscerà a vicenda. Segno lampante d’identificazione lasciato dalle cicatrici del Passato.

mercoledì 2 settembre 2020

Barabba e il moralismo dilagante

Barabba e il moralismo dilagante

La storia ha tre ambientazioni geografiche
ognuna delle quali presenta un drammatico contrasto di luce e oscurità
e una crocifissione rappresentata graficamente.
A Gerusalemme, Barabba esce dalle tenebre della prigione alla luce
per assistere alla crocifissione di Gesù.
Sull'isola di Cipro, Barabba e il suo compagno di prigionia Sahak
escono dalle tenebre di una miniera alla luce del sole
e Barabba assiste alla crocifissione di Sahak.
A Roma
Barabba ascende dalle tenebre delle Catacombe alla luce del fuoco di Roma
... e viene crocifisso.

🔘

Piccolo quadro, composto, raffinato, dal linguaggio poetico e denso di metafore
pubblicato nel 1950, l’anno prima del conseguimento del Premio Nobel
da parte dell’autore svedese Pär Lagerkvist (1891-1974).
L’opera Barabba è condotta per scene drammaturgiche
scevre però di dialoghi e scarne nella trama.
Barabba è testo dotato di una notevole drammaticità, 
non tanto per un rapido susseguirsi di azioni
ma per la dinamicità della figura del protagonista, tutta protesa a conoscere Gesù
Colui che è stato crocifisso al posto suo
e per la bella pittura degli altri attori della scena ambientata a Gerusalemme.
[...]
La moralità non risiede quindi in uno sforzo di coerenza
ma nella memoria, nell’amore e nell’affetto per il vero incontrato.



Nessun commento: