Ipnosi collettiva
C’era una volta un mago ricco e avaro che possedeva molte mandrie di montoni.
Non assoldava pastori né recingeva i pascoli.
I montoni si sperdevano nei boschi, cadevano nei burroni
e soprattutto scappavano all’avvicinarsi del mago
poiché avevano sentore di quel ch’egli faceva della loro carne e del loro vello.
Cosicché il mago trovò il solo rimedio efficace.
Ipnotizzò i montoni
e suggerì loro per prima cosa che essi erano immortali
e che il fatto di scorticarli era eccellente per la loro salute.
Poi, suggerì loro che egli era una buona guida
pronta a qualsiasi sacrificio per i suoi cari montoni
che non erano più montoni.
A questi ultimi suggerii che erano leoni, aquile o perfino maghi.
E così il mago visse senza preoccupazioni.
I montoni rimanevano sempre accanto alle mandrie
e aspettavano con serenità
il momento in cui il mago li avrebbe tosati e sgozzati.
- G. Gurjieff -
👓
Prescindendo dall'autore e a chi (lui) volesse riferirsi
a te la scelta di adattare la metafora a chi meglio ti aggrada.
Basta guardarsi attorno e riflettere
e anche tu ... tra i tanti
individuerai il mago che più è sintonizzato sul tuo pensiero.
Poi ... datti da fare per contrastarlo.
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