Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo più opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

Salite differenziate

Per " salire " la bugia usa l'ascensore, la verità invece si serve delle scale.
È vero che così impiega più tempo, ma quando arriva è sempre devastante. 

Testo scorrevole

► Solo chi porta in sé l’Impronta si riconoscerà a vicenda. Segno lampante d’identificazione lasciato dalle cicatrici del Passato.

giovedì 10 settembre 2020

Teresa Scavelli

TERESA SCAVELLI

Teresa Scavelli: la baby sitter italiana uccisa in Svizzera da un folle per difendere tre bambini

A ricordo di una donna ... silenziosa eroina
mamma e lavoratrice in terra straniera.
Emigrata in Svizzera
per dare un futuro migliore ai suoi figli.
Figlia di una terra bellissima seppur trascurata
e di una cultura millenaria le cui radici comuni ci appartengono.
____________________________________

Fino all'ultimo ha lottato col suo assassino
per difendere la bambina che le era stata affidata.
L'aggressore l'ha uccisa con una pentola.
L'ha colpita alla testa come una furia, fino alla morte.
All'arrivo della polizia le condizioni di Teresa Scavelli erano già disperate.
Baby sitter di 46 anni, calabrese di nascita e veronese di adozione
solo di recente si era trasferita da alcuni parenti in Svizzera per lavorare.
A Oppeano, in provincia di Verona, aveva lasciato la sua famiglia
per andare a fare la tata nel cantone tedesco di San Gallo.

L' omicidio si è consumato all'ora di pranzo dello scorso mercoledì
ma solo ieri è stata resa nota l'identità della vittima
per via dell' estremo riserbo della polizia elvetica.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, l' aggressore
un ragazzo svizzero di 22 anni
sarebbe riuscito a intrufolarsi in pieno giorno nell'appartamento
mentre Teresa e la piccola erano all'interno, insieme con un' altra donna.

Subito e senza un chiaro motivo
il ragazzo si sarebbe scagliato contro la 46enne
che per prima cosa ha cercato di mettere in salvo la bambina.
L' avrebbe colpita con violenza, prima a mani nude
poi con la padella alla testa, mentre la donna era già distesa sul pavimento.
I vicini di casa, spaventati da tonfi e urla, hanno lanciato l'allarme.
E, all'arrivo degli agenti
l'aggressore era ancora addosso alla vittima e continuava a infierire sul suo corpo.
In ogni modo hanno provato a fermare la sua furia ma non ci sono riusciti.
Così, secondo quanto è trapelato
i poliziotti hanno tirato fuori la pistola e aperto il fuoco
esplodendo diversi proiettili contro il 22enne.
Il giovane è morto sul colpo.
I soccorsi hanno fatto il possibile per salvare la babysitter.
In fin di vita è stata trasportata in pronto soccorso da un'ambulanza
ma non ce l'ha fatta: troppo gravi le ferite riportate
il trauma cranico e le lesioni cerebrali.

Resta misterioso il movente dell'omicidio.
Da quanto hanno ricostruito le indagini, l'assassino soffriva di problemi psichici
ma tra i due non sarebbe emerso alcun legame.
Secondo alcuni quotidiani svizzeri
il ragazzo avrebbe vissuto per qualche anno
nella casa accanto a quella dove si è verificata l'aggressione
senza però avere mai contatti con la vittima.

« Teresa era ben voluta perché era una bella persona.
Una fine così è difficile da accettare ».
Sono state queste le parole di Don Flavio Silvestri
durante il funerale nella chiesa di Palù, nel Veronese.
La comunità intera del paese in cui Teresa ha vissuto per una decina d'anni
si è riunita attorno al dolore della famiglia :
il marito Salvatore Elia e i tre figli Giuseppe, Simone e Sarah
stretti in un silenzioso abbraccio.

- Monica Serra -
da La Stampa


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