Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

martedì 20 ottobre 2020

Il pensiero

Il pensiero

L'esistenza dell'anima razionale

L’uomo, oltre a vivere, pensa ed ama
mentre tutte le altre realtà che conosciamo non possono farlo
tanto meno può pensare ed amare la materia.
Analizziamo brevemente l’origine del pensiero, la sua straordinaria forza
il suo oggetto/desiderio supremo.

Quanto all’origine, il pensiero appartiene, nel cosmo conosciuto, solo alla natura dell’uomo.
Scrive Blaise Pascal, filosofo, fisico e matematico, nei suoi Pensieri :
Da tutti i corpi insieme non sapremmo spremere un piccolo pensiero :
è impossibile, di un altro ordine.

Il che significa, come Pascal spiega altrove, che tutto l’universo materiale
non sa produrre un solo pensiero, né un solo atto d’amore.

Un altro filosofo e matematico, Leonardo Eulero, detto il princeps mathematicorum
affermerà nelle sue Lettere ad una principessa tedesca, il 29 novembre 1760:
... nulla vi potrebbe essere di più urtante del dire che la materia è capace di pensare.
Pensare, giudicare, ragionare, sentire, riflettere e volere sono qualità
incompatibili con la natura dei corpi, e gli esseri che ne sono in possesso
devono essere dotati di una natura del tutto differente.
Tali esseri sono le anime e gli spiriti, fra i quali
quello che possiede tutte queste qualità nel più alto grado di perfezione è Dio.

Quanto alla forza del pensiero, essa è di chiara evidenza :
è la ragione, che rende l’uomo “ il re del creato
che gli permette di elevarsi al di sopra della natura, di esercitare la sua attività conoscitiva
– che è essenzialmente razionale, e non unicamente sensibile, corporea -
che supera il tempo e lo spazio, scoprendo verità universali;
che comprende, in parte, le leggi invisibili, immateriali, che regolano la materia
e, oltre a comprenderle, può dominarle
esercitando una signoria non fisica, ma mentale, sulla natura.
Così
ciò che soprattutto colpisce è il fatto che l’uomo, dal punto di vista biologico
non avrebbe assolutamente alcun diritto di imporsi a tutto il mondo animale
di dominarlo, come effettivamente fa. È anzi un animale mal riuscito.
Vista cattiva, olfatto quasi trascurabile, udito scadente
queste sono senz’altro le sue caratteristiche.
Gli mancano quasi completamente armi naturali, per esempio artigli.
La sua forza è insignificante. Non può né correre né nuotare velocemente
inoltre è nudo
e muore molto più facilmente della maggior parte degli altri animali, di freddo e di caldo, ecc.
Biologicamente considerato, non avrebbe diritto all’esistenza
dovrebbe essere scomparso già da lungo tempo come altre specie di animali mal riusciti.
Eppure, è accaduta tutt’altra cosa : l’uomo è il padrone della natura …
Ha cambiato la faccia del pianeta;
anzi, basta guardare la superficie della Terra da un aeroplano o dalla cima di un monte
per vedere come egli abbia sconvolto e mutato tutto.
Ora comincia a rivolgersi al mondo esterno, al di fuori della Terra …
Come fu possibile tutto questo ? Conosciamo la risposta : per mezzo della ragione.
L’uomo, benché così debole, possiede un’arma terribile : l’intelligenza.”

Infine l’oggetto, il desiderio sommo del pensiero :
è incredibile come questa facoltà straordinaria dell’uomo
non si accontenti della sua forza, non si plachi per nessuna conquista.
Il pensiero umano – svincolato dallo spazio
( non ha altezza, larghezza, né profondità e, sebbene solo in parte, dal tempo )
La freccia del tempo, infatti, ha una sola direzione
perché il corpo può solo invecchiare, ma il pensiero può vagare, avanti e indietro
va sempre più in là, oltrepassa sempre gli ostacoli, e dopo ogni vetta
ne cerca un’altra, più elevata, più impervia.
I pensieri, le verità, come i beni “ di questo mondo ”, infatti
non lo soddisfano, non lo saziano
ma lasciano sempre in lui una certa inquietudine, un senso di sproporzione.

Il filosofo danese Søren Kierkegaard, in Briciole filosofiche, scrive :
Il supremo paradosso del pensiero: voler scoprire qualcosa che esso non può pensare. “
Il che significa che il nostro pensiero si auto-trascende
aspira a qualcosa di immenso : la Verità tutta intera.
Questa tensione ad infinitum
che assomiglia al progredire ad infinitum dei numeri
per Kierkegaard come per gli altri autori citati
è nel contempo il segno della nostra parentela con l’Infinito
con il Pensiero assoluto, cui aspiriamo
ed il marchio del nostro limite di creature.
Il pensiero umano è dunque, in quest’ottica, esigenza di Comprensione
e comprensione dell’impossibilità di questa esigenza di soddisfarsi da sé …

- Francesco Agnoli -


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