La farfalla
Da chissà quale angolo del giardino era entrata in taverna di notte
attratta dalla luce della lampada da studio accesa sulla scrivania.
Quella macchia luminosa sospesa nel buio della notte
doveva essergli sembrata una meta da raggiungere.
Meta che racchiudeva in sé l’attrazione per la vita.
Volteggiava intorno
lasciando immaginare la stupefazione e insieme il timore che la spingevano.
Poi improvvisamente
aderì al vetro aprendo le ali in tutta la loro ampiezza.
E in obbedienza all’arcano della fatalità tentò di trapassarlo.
La superficie incandescente della lampada
letteralmente
succhiò il disfacimento dei suoi colori.
Ed io … attonito
non potei che restare affascinato da quella segreta forza
che contro ogni logica aveva spinto ad immergersi l’una nell’altra
due realtà tra loro fisicamente estranee.
Sensi incantati
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