Togliere la terra
Prendiamo, ad esempio, un’Anima brutta, cioè
dissoluta, ingiusta
piena di ogni sorta di brame, preda dell’angoscia, paurosa
per vigliaccheria
invidiosa per meschinità, preoccupata di tutto, purché sia
effimero e volgare
mai lineare, amica di piaceri impuri, coinvolta in una vita
di passioni corporee
quasi attingendo da esse un piacere indecente.
Non diremo
allora che tutta questa vergogna le viene come un male aggiunto
una sozzura
che l’imbratta, la rende impura, la impasta con un gran male :
insomma, che la
priva della vita e dell’autentica sensibilità ?
E non è la sua una vita oscura
per la coesistenza col male
una vita partecipe per molti aspetti della morte
che non guarda più a quello a cui un’Anima dovrebbe mirare
che non è più
capace di concentrarsi su se stessa
perché è sempre tratta verso
l’esteriorità, ossia verso l’abisso e le tenebre ?
Direi che la sua impurità
dipende dal fatto d’essere ogni volta in balia degli eventi sensibili
per cui,
a motivo dell’intima connessione col corpo
non può fare a meno di raccogliere
e assimilare in grande quantità
la natura materiale, con questo assorbendo una
forma diversa
a causa della sua fusione con la parte peggiore.
È come se uno,
per il fatto di essere sprofondato nel fango o nella melma
non potesse più
fare sfoggio della propria bellezza, ma solo questo esibisse
ossia la sua
impronta impressa nel fango e nella melma.
Certo, la bruttezza gli è venuta da
fuori, da qualcosa di estraneo
ma se vuole ridiventare bello, deve faticare
non poco per lavarsi e ripulirsi
al fine di tornare a essere quello che era.
Allora non sbaglieremo a sostenere che un’Anima brutta è tale
per la mescolanza
e la fusione col corpo, e anche per l’attrazione
che prova nei suoi confronti e
nei riguardi della materia.
Ora, in riferimento all’Anima
la bruttezza
consiste nell’essere impura e contaminata quasi fosse oro sporco di terra.
È
pur vero, però, che se si toglie la terra, rimane l’oro
che è bello quando è
raffinato dalle scorie e ridotto a se stesso.
Non diversamente, anche l’Anima
una volta isolatasi dai desideri che l’affliggono a causa del corpo
con il
quale ha ancora troppo in comune, finalmente sola
depone completamente la
bruttezza che derivava da una natura estranea
sbarazzandosi dalle altre
passioni
e purificandosi dai caratteri corporei che aveva acquisito.
tratto da
ENNEADI V, 9, 1
traduzione di R. Radice, Mondadori
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