Autorità e obbedienza
L’eunuco si fregò le mani incipriate.
« Posso congedarmi da te con un piccolo indovinello, lord Tyrion ? »
Proseguì senza attendere una risposta :
« Tre grandi uomini siedono in una stanza, un re, un prete e un ricco con il suo oro.
Tra loro c’è un mercenario, un ometto di umili origini e senza troppo cervello.
Ognuno dei tre grandi uomini ordina al mercenario di uccidere gli altri due. »
“ Uccidili ” dice il re “ perché io sono il tuo signore.”
“ Uccidili ” dice il prete “ perché io te l’ordino nel nome degli Dei.”
“ Uccidili ” dice il ricco “ e tutto quest’oro sarà tuo.”
« Per cui, dimmi, mio lord : chi sarà a vivere e chi a morire ? »
[…]
« Il re, il prete e il ricco… chi vive e chi muore ?
A chi di loro obbedirà il mercenario ?
E’ un indovinello che non ha risposta. O meglio, che di risposte ne ha troppe.
Tutto dipende dall’uomo con la spada.»
« Eppure, quell’uomo non è nessuno » commentò Varys.
« Non possiede corona, né oro, né il favore degli Dei.
Possiede solo un pezzo di acciaio acuminato.»
« Ma quel pezzo d’acciaio ha il potere di vita e di morte. »
« Per l’appunto… Quindi, se sono i guerrieri, in realtà, a dominare il mondo
per quale motivo facciamo finta che siano i re a detenere il potere ? »
[…]
« Perché (quei re) possono chiamare altri uomini, con altre spade. »
« E allora sono quegli altri uomini con le spade ad avere il potere.
Ma lo hanno veramente ? Da dove provengono le loro spade ?
Perché quegli uomini, alla fine, obbediscono ? »
Varys continuò a sorridere.
« C’è chi dice che il sapere è potere.
Altri dicono che il potere arriva dagli Dei, altri ancora che deriva dalla legge. »
[…]
« Facciamola finita, Varys.»
Tyrion tornò a inclinare la testa di lato.
« Hai intenzione di darmi una risposta al tuo maledetto enigma
o vuoi solo che il mio mal di testa peggiori ? »
« Vuoi la risposta ? Eccola. »
Varys non smise di sorridere.
« Il potere risiede dove un uomo crede che risieda. »
« Nulla di più, nulla di meno. »
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