Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo più opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

Testo scorrevole

► Solo chi porta in sé l’Impronta si riconoscerà a vicenda. Segno lampante d’identificazione lasciato dalle cicatrici del Passato.

giovedì 11 novembre 2021

Propaganda silenziosa

 Propaganda silenziosa


il giornalista e scrittore spagnolo Ignacio Ramonet
descrive in modo esemplare una cultura di massa
veicolata dai media sempre più presenti nelle nostre vite.

Nella lettura si può constatare una recrudescenza del loro uso
( nei film ... nella pubblicità ... nelle serie televisive )
 da parte dei politici
che ne approfittano per catturare l'attenzione delle popolazioni
in modo efficiente e indiretto.
Si apprende anche che questa tecnica di propaganda
corrisponde a quella della pubblicità che si insinua in tutti i generi.
I film sono formattati come la pubblicità
perdendo gradualmente la loro specificità a favore di ambizioni commerciali.
Gli spot finiscono così per tenere un discorso identico sui valori comuni
creando e mantenendo stereotipi
come il messaggio di fondo sempre presente nei film catastrofici.

« In tutti i casi, il disastro provoca una sorta di stato di emergenza
che affida tutti i poteri e le modalità di trasporto alle autorità statali :
la polizia, l'esercito o l'equipaggio.
Rappresentate come l'ultima risorsa
queste istituzioni sono le uniche in grado di affrontare i pericoli, il disordine
e il decadimento che minacciano la società grazie alla loro struttura e conoscenza tecnica.
(…)
Come se fosse impossibile presentare al grande pubblico
un disastro che non viene risolto dalle autorità statali e dai poteri governativi. »

Insieme all'importanza assoluta delle autorità
le masse sono inevitabilmente presentate come un branco di idioti inclini al panico
che devono essere tenuti all'oscuro.

« Un'altra costante che si trova nei film catastrofici è l'infantilizzazione dei civili.
 L'intera ampiezza della catastrofe e il pericolo che le masse stanno affrontando
sono spesso loro nascoste.
Sono tenuti fuori da ogni processo decisionale
ad eccezione dei manager e dei tecnici specializzati
( ingegneri, architetti, imprenditori )
che talvolta sono chiamati ad intervenire nelle crisi
ma sempre attraverso le autorità statali.
Il pubblico in generale è spesso distratto da intrattenimenti inutili
e incoraggiato a obbedire senza fare domande a un'élite paterna e benevola
che sta facendo di tutto ( fino al sacrificio di sé ) per proteggerli.
Questi aspetti, insieme ad altri, dimostrano che i film catastrofici
oltre al loro valore di intrattenimento, presentano anche una risposta politica a una crisi.
Dietro una modalità ingenua di narrazione fantastica
viene comunicato al pubblico un messaggio silenzioso :
il profondo desiderio del sovrano
di vedere entità come l'esercito, la polizia o uomini di spicco
farsi carico del restauro e della ricostruzione di una società in crisi
anche se questo significa sacrificare in parte la democrazia


Come i film catastrofici educano le masse

" Nessuno è immune alla paura "


In quella frase c'é la chiave di tutto.

" Nel caso "
sia questa riflessione un invito NON ad abbassare la guardia
... piuttosto a drizzare le antenne ...
e approfondire autonomamente ogni notizia
" fornita al riguardo "

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