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T. de Chardin :
" Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "

SAPERE AUDE ! ET SI OMNES EGO NON
2 Aprile 2025 - È l'inizio di quella " tempesta epocale " che chi, già lo aveva da anni intuito, sapeva sarebbe inevitabilmente arrivata. E sarà " biblica "

lunedì 28 marzo 2022

Il regno dell'ignoto

Il regno dell'ignoto


Stiamo entrando nel regno dell’ignoto e dell’inesplorato
e vi entriamo senza gioia, senza radiose speranze.
L’avvenire è cupo.
Non possiamo più credere alle teorie del progresso
che hanno sedotto il diciannovesimo secolo e in virtù delle quali
il futuro prossimo dovrebbe sempre essere migliore, più bello
più gradevole del passato che se ne va.
Siamo piuttosto inclini a ritenere che il migliore, il più bello, il più gradevole
si trovino non nell’avvenire ma nell’eternità, e che così fosse anche in passato
nella misura in cui il passato era in comunione con l’eterno
e sapeva suscitare valori eterni.
Resta da spiegare questa crisi della civiltà europea
da tempo aperta nei più diversi campi
e che oggi tocca il culmine delle sue manifestazioni.
(…)
L’umanesimo non ha rafforzato l’uomo, lo ha debilitato.
Questa è la paradossale conclusione della storia moderna.
Attraverso la propria autoaffermazione, l’uomo si è perduto invece di trovarsi.
 (…)
La nostra è un’epoca di decadenza spirituale, non di rinascita.
A noi non è dato ripetere le parole che pronunciava Ulrich Hutten :
« Gli spiriti si sono risvegliati. Come è bello vivere ! »
La storia moderna è un’impresa che ha fallito
che non è riuscita a glorificare l’uomo, come lasciava sperare.
Le promesse dell’umanesimo non sono state mantenute.
L’uomo è terribilmente stanco
ed è pronto ad appoggiarsi su qualunque tipo di collettivismo
dentro il quale la sua individualità sia definitivamente destinata a sparire.
L’uomo non riesce più a sopportare la propria solitudine.

Tratto da “ Nuovo Medioevo
di N.Berdjaev (ed.Fazi)

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